Qualcuno mi disse un giorno: “Lo stress è la causa di tutti i conflitti nel mondo”. A pensarci bene, una frase così assolutistica contiene una grande verità. Alla base della bramosia di potere, della volontà di prevaricazione e dell’ansia di accumulo c’è sempre un disagio provocato da una situazione di profondo stress. Ma cos’è esattamente lo stress e come agisce su di noi a livello fisico ed emotivo?
Cos’è lo stress
A livello evolutivo, la matrice dello stress è fisiologica: attivando la cosiddetta reazione di “combattimento, fuga o congelamento” sviluppiamo delle tensioni utili ad anticipare un pericolo e a evitare la morte.
È quindi un meccanismo atavico di autodifesa – o lo assorbiamo noi o qualcun’altro deve morire per noi. Superato il pericolo, allo stato di allerta deve necessariamente seguire uno stato di distensione: dobbiamo scaricare il trauma, oppure esso si ripeterà.
Lo stress come intossicazione emotiva
La faccenda si complica quando il pericolo non è reale, ma percepito. Il cervello, infatti, non distingue tra l’uno e l’altro.
Un pericolo percepito è una risposta generata dall’interno – dal pensiero e non da una circostanza esterna – e si esprime sotto forma di emozioni negative quali odio, rabbia, depressione, paura, o ansia. Davanti a un film horror, per esempio, proviamo un sentimento vero di paura.
Lo stress è dunque la repressione di emozioni, una sorta di intossicazione emotiva che, in alcuni casi, può sfociare in una malattia vera e propria. Queste emozioni devono essere perciò riconosciute, elaborate e liberate dal sistema. Se non lo facciamo, esse rimangono immagazzinate nel subconscio, sotto forma di cassette registrate che ci portano ad agire secondo le stesse dinamiche ogni volta che situazioni apparentemente simili si ripresentano, e nel corpo, sotto forma di tensioni nelle articolazioni, particolarmente nella zona del bacino, spalle e collo.
Come agisce lo stress a livello fisiologico
La corteccia razionale o cervello emotivo (parte del sistema limbico) manda dei segnali all’ipotalamo che stimola il sistema endocrino a produrre cortisolo (l’ormone dello stress) creando uno stato di allerta continua. Passato il pericolo, a questo stato deve seguire l’attivazione del parasimpatico, responsabile del rilassamento profondo, con la conseguente stimolazione del sistema immunitario.
Le conseguenze dello stress sono molteplici: dalla perdita di memoria all’infertilità, fatica cronica, ansia, perdita di energia. Il sistema endocrino si consuma, il sistema immunitario si indebolisce e l’invecchiamento cerebrale si accelera.
Come lo yoga può aiutare a gestire lo stress
Le situazioni di stress non possono essere evitate completamente. Fanno parte della nostra vita in società, per quanto ci adoperiamo a semplificarla. Tuttavia le nostre reazioni dovrebbero sempre essere guidate da una mente equilibrata, calma e chiara.
La pratica dello yoga aiuta a creare spazio nel corpo e nella mente, a ritrovare il nostro centro e a trasformare così una reazione in azione. Con l’arma della consapevolezza, osserviamo la situazione e i nostri sentimenti con distacco e trascendiamo un’emozione negativa sublimandola verso un’espressione più alta. Smettiamo di reagire alle situazioni della vita e cominciamo ad agire con consapevolezza, calma e risolutezza, senza mai perdere di vista il quadro completo.
Determinate sequenze di yogasana e tecniche di meditazione tantrica possono aiutarci a trascendere le emozioni represse e i blocchi fisici – le vedremo nei prossimi articoli su Yoga e Emozioni
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