Torniamo a parlare di yoga e Fiori di Bach due strumenti straordinari per il riequilibrio del corpo e delle emozioni. Come possiamo affiancare queste due discipline e la loro efficacia?
Setubandha-asana e Water Violet: ponti per comunicare
Un ponte unisce due rive; da “rive” deriva anche la parola “rivali”. Perciò “fare un ponte” significa mettere in comunicazione due rive (o due rivali).
Quando nello yoga pratichiamo la posizione del ponte (setubandha-asana o kandarasana o setuasana) abbiamo i piedi da una parte, la testa, la nuca e le spalle dall’altra e in mezzo inarchiamo il corpo verso l’alto, proprio come un ponte che ci permette di attraversare un fiume, o una valle. Senza il ponte le due rive resterebbero divise, e per “andare dall’altra parte” dovremmo percorrere chilometri lungo una delle due rive, fino a trovare un guado.
Questa posizione è utile per chi è fragile, rigido, con difficoltà di comunicazione (si dice anche un “ponte-radio” no?). Praticare la posizione del ponte, oltre a slegare i nostri muscoli, da un punto di vista emotivo può aiutare a “slegare” anche la capacità di comunicare.
Fiori di Bach: Water Violet
Nei Fiori di Bach, Water Violet (la violetta d’acqua) cresce, solitaria, in mezzo agli stagni. È un fiore raro da vedere, anche perché ha bisogno di acque perfettamente pure.
Water Violet è il Fiore di Bach per chi vorrebbe andare incontro agli altri, ma non sa come fare. Forse ciò che deve trovare è proprio la capacità di costruire un “ponte”?
Il tipo Water Violet dichiara “My home is my castle” (la mia casa è il mio castello) e vi si rinchiude. In questa immagine della casa/castello ecco tornare di nuovo il motivo del ponte – levatoio – che collega il castello al mondo al di fuori.
A volte chi ha bisogno di Water Violet si sente un po’ isolato (è il caso anche di molti insegnanti di discipline spirituali) e appare un po’ “altero”, ma in realtà vorrebbe riuscire a comunicare con gli altri, solo che non sa come fare, perciò resta sulla sua torre a guardare l’umanità, là sotto, lontana…