Virabhadrasana è detta anche la posizione del guerriero: vediamone in dettaglio l’esecuzione, le caratteristiche, i benefici e la simbologia.
Significati, simboli ed etimologia
Virabhadra è un eroe potente, nato da un capello che il dio Shiva si strappò e gettò nel Gange. La posizione è dunque l’espressione della forza virile e dell’ira. L’eroe è spesso effigiato davanti ai templi, come un guardiano.
Vira= l’eroe; Bhadra= fermo, stabile
Una leggenda narra che il re delle montagne (padre della dèa Parvati, sposa di Shiva), in occasione di una festa, dimenticò di invitare Shiva: iIl dio si arrabbiò moltissimo, e creò un figlio per distruggere il re. Il figlio si chiamò Vira Bhadra, entrò in guerra fin dalla nascita e sfidò il re delle montagne. Ma Parvati comprese che il ragazzo era figlio di Shiva, e perciò anche suo. Allora gli svelò di essere sua madre, e Vira Bhadra si infuriò moltissimo con Shiva e gli si rivoltò contro per distruggerlo. Ma Parvati, per proteggere Shiva e il mondo, s’interpose polverizzando Vira Bhadra.
Caratteristiche
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Benefici
Eseguire la posizione del guerriero aiuta l’equilibrio; massaggia gli organi della cavità addominale; tonifica i muscoli addominali; rettifica la scoliosi; rinforza le ginocchia; sviluppa e tonifica i muscoli di braccia e gambe, rendendoli proporzionati; aumenta il senso di equilibrio; sviluppa la capacità respiratoria; migliora la circolazione venosa e linfatica di tutto il corpo; stimola la secrezione gastrica, la peristalsi e l’evacuazione; previene la formazione di calcoli renali; dona elasticità ai muscoli della schiena; favorisce l’attenzione della mente e ne riduce l’agitazione.
Controindicazioni
Nessuna; in menopausa può creare qualche disagio a causa del calore che sviluppa.
Esecuzione
- In piedi, gambe ben divaricate, allungare le braccia davanti a sé, ben tese, unendo le mani e intrecciando i pollici.
- Ruotare il piede destro sul tallone, per portare il busto di profilo; flettere il ginocchio destro, finché la coscia sia parallela alla terra; la gamba sinistra resta ben tesa.
- Inspirando alzare le braccia alla verticale, al di là del capo, espirando inarcare il collo all’indietro per guardare le mani.
- Restare qualche respiro, tornare e ripetere dall’altro lato per gli stessi tempi.
Varianti
Variante 1 – Virabhadrasana II
- In piedi, gambe ben divaricate, aprire le braccia lateralmente, tendendole bene, con i palmi delle mani rivolti al pavimento.
- Portare la gamba destra dietro alla sinistra, alla distanza di almeno un metro, allineando il piede destro con l’asse del piede sinistro, facendo attenzione a che il ginocchio non sporga oltre la caviglia.
- Riportare di fronte il bacino e le spalle, il capo e il viso; espirando, flettere la gamba sinistra ad angolo retto, mentre la gamba destra resta tesa, ruotando contemporaneamente il capo verso sinistra, a fissare la mano sinistra.
- Mantenere da 30 secondi a 2 minuti, espirando profondamente.
- Inspirando, tornare con le gambe tese e ripetere dall’altro lato per gli stessi tempi.
Variante 2 – Virabhadrasana III
- In piedi, portare indietro la gamba sinistra, a circa mezzo metro dalla destra.
- Piegare un po’ la gamba destra congiungendo le mani davanti al petto.
- Espirando piegare il busto in avanti sollevando contemporaneamente indietro la gamba destra; le braccia si allungano davanti per cercare l’equilibrio; il busto, il collo e la gamba destra sono perfettamente allineati in orizzontale, su un’unica linea; la gamba di sostegno è distesa ma non rigida.
- Ripetere dall’altro lato con gli stessi tempi.
Illustrazioni di Lucia Zacchi
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