Un libro serio che tratta del potere terapeutico dello yoga: ecco che cos’è Prevenire e Guarire con lo Yoga. E non è assolutamente un caso che nel titolo il verbo “prevenire“ sia prima del verbo “guarire”. “Prevenire è meglio che curare” non è infatti un detto solo occidentale, ma:
“Tutta la terapia yogica si basa sul presupposto che è più facile prevenire che curare. […] Ai giorni nostri, i benefici terapeutici dello yoga sono noti e hanno suscitato l’interesse di numerose persone, sia nei paesi ricchi che in quelli in via di sviluppo, quando le condizioni climatiche e gli stili di vita lo consentano. Esercizi di depurazione yogica (kriya) sono stati anche sperimentati, con i necessari adattamenti, nelle navicelle spaziali, e i risultati sull’organismo umano sono stati all’altezza delle aspettative”.
Ieri e oggi
Tutto il libro si riferisce all’esperienza dell’autrice presso il Centro di Ricerca e Cure Yoga di Bapunagar, vicino Jaipur, dove ha trascorso molti anni della sua vita, vivendo l’esperienza di questa istituzione governativa indiana nel Rajasthan.
Anche la mia esperienza – e di conseguenza il parere favorevolissimo alla pubblicazione del libro e i toni entusiastici di questa recensione – si riferisce a un altro istituto indiano di cura con lo yoga, grazie allo yoga e attraverso lo yoga. Mi sono formata e ho studiato con insegnanti indiani provenienti dal Kaivalayadhama Institute di Lonavla (vicino Bombay). Qui da decenni insegnanti di yoga-medici propongono tecniche yoga per la cura e la prevenzione di molti disturbi. E anche qui, come nel Centro di Bapunagar, ci sono laboratori di ricerca che da oltre 40 anni pubblicano i loro risultati in una rivista, Yoga Mimamsa, per ora solo in inglese. Per fortuna sono invece in italiano due dei libri che il fondatore, Swami Kuvalayananda, ha scritto e pubblicato sul suo “metodo” scientifico di affrontare lo yoga e gli effetti anche terapeutici. I testi sono pubblicati in Italia da Macro e si intitolano semplicemente Asana e Pranayama
L’origine delle due “diverse” esperienze di Bapunagar e Lonavla è comune e unica, e la troviamo nelle prime pagine di Prevenire e Guarire con lo Yoga. In una lunga e particolareggiata Introduzione scopriamo come è nato lo yoga:
“Gli antichi chiaroveggenti vivevano e operavano per il bene dell’umanità, e per sviluppare una dottrina che ponesse la salute a fondamento della felicità, fecero silenzio al proprio interno […] e, illuminati dal fuoco interiore, si ritirarono nella foresta dove vissero osservando il comportamento degli uccelli e degli animali selvatici, al fine di comprenderne lo stile di vita. Scoprirono allora come gli animali recuperavano la salute dopo la malattia. Qual era il segreto della rigenerazione delle forze? Una dieta rigorosa, periodi limitati di sonno e riposo, e digiuno in caso di malattia. Così fu scoperto lo yoga: grazie all’osservazione metodica delle posizioni, dei mudra e delle abitudini alimentari degli abitanti della foresta”.
Basta pensare alle posizioni del cobra, dell’elefante, della locusta, del pavone, del leone dormiente, del leone ruggente, della tartaruga, del cammello, dello scorpione, del gabbiano… tantissime posizioni yoga “imitano” un animale del cielo, dell’acqua, della terra e anche sottoterra…
A partire dal passato comune, trascorso nella foresta insieme con i rishi in un’ideale condivisione, insegnanti, studenti e medici moderni hanno nel tempo diffuso e trasmesso le antiche “lezioni”. L’autrice del libro ne è andata direttamente alla fonte. Questo libro è il risultato della sua ricerca, del suo vissuto, della sua esperienza presso il Centro di Bapunagar. Tutto il libro racchiude informazioni provate sul campo in anni di attività. Il Centro di Ricerca e Cura Yoga di Bapunagar “è stato fondato nel 1961 con fini di ricerca e valutazione degli effetti delle terapie yogiche sul diabete cronico, l’asma, i problemi gastrici, le patologie intestinali, i disturbi mentali e le insufficienze renali. Un ospedale con 20 posti letto è aperto a pazienti indiani e stranieri. Un laboratorio ben equipaggiato […] è a disposizione dei ricercatori. Un medico laureato fa parte del personale e il centro opera in stretta sinergia con il Collegio Medico di Jaipur. La formazione degli insegnanti di yoga è assicurata [dall’] istituzione “sorella”, lo Yoga Sadhna Ashram di Bapunagar (Jaipur), creato nel 1969”.
Un libro “vero”
L’aspetto “vissuto” e sperimentato dei contenuti del libro mi è saltato subito all’occhio, riconoscendolo come “mio”. Leggevo le medesime riflessioni, incontravo tecniche e posizioni usate per mesi durante la mia esperienza con lo yoga proposto come aiuto terapeutico durante gli anni di lavoro con l’Istituto Kuvalayananda di Torino (affiliazione europea del Kaivalyadhama di Lonavla, citato qui sopra). Era il 2014 quando valutavo l’opportunità o meno di pubblicare in italiano il libro qui presentato e recensito. Già allora – sulla scheda da inviare al Gruppo Editoriale Macro – scrivevo che nonostante il libro fosse corposo è pur sempre un manuale pratico e il numero delle pagine non deve spaventare.
Intendo ripetere che stiamo parlando di un manuale di yogaterapia, e che presumibilmente non si dovrà leggerlo dall’inizio alla fine, come fosse un romanzo (allora sì che 500 pagine farebbero un po’ paura!). Si leggerà, più probabilmente e proficuamente, guardando l’indice e andando sulle parti o nei capitoli che ci interessano.
Benché sia adatto e rivolto a insegnanti di yoga e/o terapeuti (nell’àmbito dello yoga) più che agli allievi, il fatto che sia suddiviso in capitoli (Problemi respiratori, Problemi circolatori e vascolari, Problemi ghiandolari ecc.) può forse permettere anche a chi pratichi yoga (magari da un po’ d’anni) di trovare indicazioni per la scelta di certe posizioni, adatte al suo “problema”. Il libro è infatti pieno di disegni esplicativi, chiari e precisi, che permettono di riconoscere subito le varie tecniche e posizioni.
Dapprima si incontra una lunga, indispensabile, Introduzione su “Come è fatto il corpo” (anche il corpo energetico, o sottile), in cui si elencano spiegandoli un po’ i 3 dosha dell’ayurveda, i 5 kosha, i vari tipi di yoga (non c’è il Kundalini Yoga, benché il maestro dell’autrice, Swami Anandanand, lo abbia conosciuto e praticato), i chakra, gli 8 passi dell’Astanga Yoga (o Yoga di Patanjali, o Raja Yoga).
Poi si passa subito ai singoli capitoli, tutti suddivisi al loro interno fra “tecnica”, “benefici”, “controindicazioni” di ogni singola posizione o tecnica o esercizio di respirazione indicati per uno specifico disturbo.
Alcuni capitoli sono introdotti da belle frasi ispiranti e corredati da disegni sulle tecniche o su come sono fatti apparati e organi (per es. l’apparato respiratorio nel capitolo dedicato ai disturbi respiratori) o com’è una colonna scoliotica (nel capitolo dedicato ai problemi del rachide).
Un libro sperimentato
Leggendo il libro, come già scritto, ho ritrovato molte delle indicazioni che seguivo nelle terapie individuali con lo yoga, sotto la supervisione di medici, rivolte alle persone che giungevano all’Istituto Kuvalayananda di Torino, dove insegnavo e dove mi sono formata e diplomata nel 1987. Così posso fidarmi della validità del libro (avevo seguito casi di asma, ernia jatale eccetera, proprio con le posizioni e le tecniche indicate qui negli appositi capitoli!). Posso inoltre dichiarare che personalmente lo comprerei subito e lo consiglierei a tutti gli insegnanti, per stare tutti un po’ più tranquilli quando arrivano allievi/e con problematiche che non sappiamo come affrontare (non sono molte le scuole di formazione per insegnanti di yoga che prevedono un adeguato numero di ore dedicato all’anatomia, che invece è fondamentale, così come il “corpo sottile”).
Carino il capitolo per le cicciottelle! E sono stata lieta di incontrare anche cose che non conoscevo, come 3 varianti di trataka o una variante di makarasana, e ri-incontrare una vecchia conoscenza: il leone dormiente, posizione di riposo quasi mai citata altrove e che è invece un’ottima alternativa a shavasana in tutti quei casi in cui è difficile o impossibile praticarlo.
Ci sono un Indice analitico e uno delle posizioni, entrambi utili. Ma soprattutto – finalmente! – si trovano indicazioni, posizioni e tecniche anche per i disturbi specifici degli uomini! A quando un libro intitolato Lo yoga per l’uomo? In India gli allievi di yoga sono soprattutto uomini, qui da noi invece è il contrario. Ma piano-piano arrivano anche gli uomini (soprattutto nei corsi di formazione) e dunque? Appello per una traduzione (o un’opera originale in italiano) di qualcosa che riguardi soprattutto “un’altra metà del cielo”. Nell’attesa i colleghi e gli allievi maschi possono leggere, applicare e insegnare i consigli e le tecniche contenuti in questo libro.
Prevenire e Guarire con lo Yoga, Macro Edizioni
Il manuale di Christine Montagnac-Morette introduce ai principi e alla pratica della yogaterapia, lo yoga terapeutico usato per prevenire, alleviare e ridurre specifici disturbi della salute. Le tecniche e gli esercizi sono dettagliati, illustrati, basati sugli insegnamenti dell’Ayurveda e dell’Hatha Yoga e sulle ricerche condotte nel Centro di Ricerca e Cure Yoga di Jaïpur, in India.
tatiana
7 Giugno 2018 @ 17:28
Salve,io e’ da un paio di anni che ho le vertigini,una sensazione di svenimento che non passa mai,i medici mi hanno fatto fare di tutto ma non passano con niente,secondo lei lo yoga e in particolare questo libro prevenire e curare con lo yoga mi può’ aiutare? Perche anche una semplice camminata a me fa male,non perche’ non ce la faccio,anzi io ce la farei a far tutto,il problema e’ che le vertigini aumentano!
Le Vie del Dharma
16 Luglio 2018 @ 18:26
Salve Tatiana, grazie per il tuo commento e scusa per il ritardo nella risposta. Per rispondere direttamente alla tua domanda, nelle pagine di questo libro puoi trovare qualche menzione di posizioni adatte per le vertigini, ma (attenzione!) si parla di vertigini in relaziona a qualche tipo di problema organico ben preciso (cuore, orecchio, sangue ecc.). Le vertigini possono essere un sintomo di moltissime malattie, dalle più leggere alle più gravi, è difficile capire cosa possa fare lo yoga per le vertigini in un senso così generale: prima di fare esercizi di qualsiasi genere, dovresti continuare a consultare i medici, effettuare esami clinici e capire le origini di queste vertigini, o per lo meno escludere le patologie più gravi. Vorremmo poterti dare una risposta più esaustiva, ma d’altra parte siamo la redazione di un sito di yoga e non uno studio medico e non possiamo certo dare consigli di salute sommari. Ci auguriamo che tu possa trovare l’ascolto che cerchi da un esperto e una soluzione efficace al tuo disturbo. Grazie e in bocca al lupo!