Bellur Krishnamachar Sundara Raja Iyengar è stato uno dei più famosi e importanti insegnanti contemporanei di yoga a livello mondiale, a lui viene attribuito gran parte del merito della diffusione dello yoga in occidente.
Lo scorso 22 agosto il maestro Iyengar ha lasciato il suo corpo fisico in seguito a complicazioni polmonari.
Lo vogliamo ricordare inagurando con la sua biografia una serie di profili dei più saggi e amati maestri contemporanei di yoga.
I primi anni di vita
B.K.S. Iyengar naque il 14 dicembre 1918 a Bellur, nel sud dell’India, in una famiglia molto povera, i suoi genitori appartenevano alla casta dei bramihni, suo padre era un insegnante.
Undicesimo di tredici figli, fu affetto da una salute molto cagionevole, malato di malaria, tifo e probabilmente anche tubercolosi. Nei suoi primi anni di vita fu costretto a passare più tempo a letto, in un tale stato di prostrazione che gli farà affermare nel tempo “… io fui sofferente sin dalla nascita: avevo braccia e gambe magrissime, lo stomaco pronunciato e la testa pesante. Non avevo un aspetto attraente e tale debolezza fisica era per me motivo di disperazione”. (pg.10)
La scoperta dello yoga
Fu proprio il suo stato di salute nel 1934 a spingere suo cognato, il famosissimo professor T. Krishnamacharya, definito “il padre dello yoga moderno”, studioso, esperto di yoga e all’epoca direttore della scuola pubblica di yoga della famiglia reale di Mysore, a chiamarlo presso di sé, così che B.S.K. Iyengar potesse cominciare a praticare yoga sotto la sua direzione e prendersi cura della sua salute.
Apprendistato con Krishnamacharya
L’apprendistato con Krishnamacharya fu pieno di sfide e conflitti, all’inizio non ricevette grandi insegnamenti e solo quando Krishnamacharya perse un suo pupillo prediletto si impegnò ad insegnargli con severità posizioni difficili, spesso vietandogli di mangiare finché non le avesse padroneggiate.
Di lui dice “il Gurji piantò il seme, ma ci volle parecchio tempo perché crescesse. Ora si è esteso come un albero gigantesco. E ha conquistato il mondo”.
Questo stile segnò la sua maniera futura di insegnamento.
Il suo stato di salute fu decisivo per mantenerlo focalizzato in una pratica yogica seria e assidua, che in quattro anni gli permise di conquistare un rinnovato stato di salute.
Insegnamento
Nel 1937 a 17 anni, dietro richiesta di Krisnamacharya, cominciò a insegnare a dei gruppi di donne e un anno dopo, senza parlare bene l’inglese e ancora con una salute precaria, si spostò a Pune per insegnare presso il famoso Deccan Gymkhana Club.
Nel 1940 dovette concludere questa esperienza a causa del salario troppo basso e iniziò a dare lezioni private di yoga, allora poche e rare.
Dal 1944 la sua fama di esperto di yoga e terapista iniziò ad espandersi. Personaggi eminenti cercarono la sua guida.
Furono anni in cui per essere all’altezza dell’insegnamento si impegnò con una pratica intensa, severa e costante, che gli permise di perfezionare e acquisire una grande conoscenza delle asana; si delineò la sua tecnica di insegnamento e come lui stesso dichiara “..sebbene avessi iniziato la pratica dello yoga nel 1934, fu solo nel 1946 che si rivelò in me un innato interesse per questa disciplina”.
Iyengar racconta di un sogno rivelatore che confermò dentro di lui la sua vocazione verso l’insegnamento dello yoga e sempre dalle sue parole“…il giorno dopo alcuni allievi vennero a cercarmi e da allora le stelle mi sono sempre state favorevoli e la grazie di Dio continua a essere con me”.
L’apertura all’occidente
Nel 1952 per B.K.S. Iyengar si aprì la via verso l’occidente attraverso l’incontro con il famoso violinista Yehudi Menuhin, che in turné restò affascinato dalla forza del suo insegnamento e dalla sua carismatica personalità, ne divenne amico e lo portò a insegnare a Londra, Ginevra, Parigi.
Nel 1956 per la prima volta visitò gli Stati Uniti e da allora la sua presenza in occidente fu regolare e continua; numerosi sono stati i personaggi famosi che lo hanno avuto come insegnante e tanti i centri di yoga sorti.
Scuola in Pune
Nel 1975 venne inaugurato il Ramamani Iyengar Memorial Institute, dedicato alla memoria della moglie.
Ufficialmente Iyengar si ritirò dall’insegnamento nel 1984, ma continuò le sue attività nel mondo, insegnando classi speciali e scrivendo libri. La sua tradizione venne e viene portata avanti da sua figlia Geeta e da suo figlio Prashant, riconosciuti e stimati insegnanti a livello internazionale.
Nel 1943, a 25 anni, Guruji sposò Smt. Ramamani dalla quale ebbe sei figli: Geeta, Vinita, Suchita, Sunita, Savitha e Prashant.
Sua moglie è morta nel 1973, in suo onore venne edificata la scuola di Pune.
L’Iyengar Yoga, un approccio creativo
Il suo stile ha il suo focus sull’allineamento del corpo attraverso l’uso abbondante di accessori come bande elastiche, mattoni, sedie, sacchetti di sabbia ecc. “Gli attrezzi divennero i miei guru e mi insegnarono come usare il corpo. Sentivo chiaramente che con i sostegni acquisivo una migliore padronanza delle asana.”( pg 40)
Fin da giovane fu convinto della necessità di creare una tecnica yoga originale, che avesse le radici nella tradizione, ma che fosse allo stesso tempo scientifica e moderna. “È sbagliato fare differenza tra yoga tradizionale e Iyengar yoga… non c’è distinzione tra uno yoga e l’altro; tutti hanno le stesse radici e gli stessi obiettivi.” (pg. 47)
La caratteristica della pratica da lui proposta mette molta enfasi nei dettagli, nella precisione dell’allineamento, nella realizzazione delle posture (asana) e nel controllo della respirazione (pranayama).
Nel corso della sua vita Iyengar classificò oltre 200 posizioni classiche di yoga e 14 differenti tipi di pranayama.
“Tutto quello che serve per praticare lo yoga con successo è buonumore, perseveranza, coraggio, corretta conoscenza delle tecniche da seguire, moderazione nello stile di vita e fiducia.” (pg. 76)
Il presente
B.K.S. Iyengar all’età di 90 anni continuava a praticare asana per 3 ore e pranayama per un’ora al giorno “Tutti mi ricordano la mia età, ma quando pratico lo yoga io sono al di là del corpo e degli anni che ha”. (pg.54)
Il 22 Agosto di questo anno all’età di 93 anni per avvenute complicazioni polmonari, cardiache e renali ha lasciato il corpo fisico in un ospedale di Pune.
“Mi piacerebbe praticare fino all’ultimo respiro: questo è il mio umile servizio allo yoga. Il mio unico desiderio è prostrami davanti a Dio esalando l’ultimo respiro in una postura yoga.”
Iyengar lascia dietro di se migliaia di praticanti e insegnanti in tutto il mondo, e uno stile che è ormai identificato con il suo nome anche contro la sua stessa volontà:
“Come posso dare il mio nome a un’arte universale? Poiché lo avevano appreso da me i miei discepoli iniziarono a distinguere il mio insegnamento dagli altri e cominciarono a chiamare il lavoro che facevo “Iyengar yoga”. Quando lo yoga si propagò come un incendio, i miei allievi abbreviarono la terminologia indicandolo come “Iyengar yoga”, Ma come può il nome di un individuo definire questa grande arte che esiste da tempo immemorabile?” (pg.46)
Le citazioni sono tratte dal volume Yoga – Pensiero e Pratica di B.K.S. Iyengar.
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