Sempre più spesso si sente parlare dell’importanza della meditazione e tante sono le persone che si avvicinano a questa pratica dedicandole tempo prezioso della propria giornata. La meditazione è una pratica che fa parte di numerosi percorsi spirituali e non, vari sono i modi in cui è praticata secondo la tradizione o la scuola che la insegna; anche nello yoga la meditazione ha un ruolo importante e rilevante.
Che cosa significa meditare?
Ispirandomi alla frase di Yogi Bhajan “Conquistando la mente, potrete conquistare il mondo” potrei affermare che qualsiasi tipo di meditazione è fondamentalmente un processo psicofisico che ci permette di conquistare la nostra mente, di cambiarne la struttura e la vibrazione, di controllare le sue onde/pensiero con lo scopo finale di renderla un supporto e sostegno all’espressione terrena della nostra anima, così da raggiungere il potenziale di uno stato di silenzio, di pace e felicità, cui ognuno di noi aspira profondamente, che è già dentro di noi se solo possiamo avvicinarlo. Nella sua forma estrema di fusione con l’assoluto nello yoga questo stato viene chiamato Samadhi.
Cos’è quindi la mente?
La mente fa parte dell’importante trinità di base che compone l’essere umano: come lo yoga ci insegna, infatti, siamo anima, corpo e mente. Accade facilmente che sia la mente, per come essa è strutturata, a predominare dettando ordini al corpo e all’anima; questa situazione crea, a vari livelli, uno stato intimo di confusione e infelicità che ha come conseguenza una vita difficile o poco elevante, al servizio della parte più egoica del nostro essere, perché di fondo la mente dovrebbe essere uno strumento al servizio del nostro sé più elevato.
La mente ha una sua struttura che le permette di generare migliaia di pensieri al secondo, dei quali per lo più non siamo affatto consapevoli: fondamentalmente, la mente non si ferma mai, i pensieri sono continui e la nostra attenzione è saltellante proprio come una scimmia irrequieta e curiosa. Spesso l’origine di questi pensieri arriva da karma passati, da strutture che si sono create nella nostra infanzia, dall’educazione, da traumi, da emozioni potenti irrisolte o non riconosciute; così che quando la mente si esprime spesso i pensieri e le azioni che ne conseguono sono controllati da tutte queste componenti e diventa impossibile generare impulsi di pensiero elevanti o consapevoli, che nascono da parti di noi vere e spirituali.
Non potremmo, comunque, fare a meno della mente e la sua preziosità è che permette alla consapevolezza di manifestarsi nel mondo terreno: attraverso di essa possiamo immergerci nella concretezza sensoriale e sperimentale della vita, possiamo rendere concreta la nostra parte sottile attraverso sensazioni, emozioni, azioni etc. Ciò che le manca è la conoscenza del mondo invisibile e dello spirito e questo crea un grande problema.
Per agire, parlare, vivere in sintonia con la voce della nostra anima, abbiamo perciò necessità di calmare e controllare la mente. C’è una parte di noi che può farci accedere a stati di benessere profondo, a silenzi rigeneranti, ma che non possiamo raggiungere se la nostra mente ci domina completamente.
Diventa perciò importante per ognuno di noi trovare la strada verso questa parte, ma per raggiungerla abbiamo bisogno di strumenti, di tecniche speciali come la meditazione, i mantra, il controllo consapevole del respiro, i punti di focalizzazione e concentrazione, la ripetizione di frasi positive. La buona notizia è che attraverso tutto ciò noi possiamo modificare e calmare la nostra mente: cercare di fermare la mente con la mente è come cercare di fermare un tornado soffiandoci contro.
Qual è lo scopo della meditazione?
Potremmo riassumere lo scopo fondamentale della meditazione così: la meditazione ha l’intento di ripulire la mente subconscia da migliaia di pensieri che essa genera al secondo e allinearla alla visione dell’anima. È un processo di pulizia che ci alleggerisce di pensieri limitanti, strutture mentali invalidanti, negative e collegate a traumi infantili a processi karmici irrisolti, esso rinnova in profondità la qualità dei nostri pensieri aprendoci a nuove possibilità di azioni, parole e strutture di vita allineate a un volere sottile e prezioso: quando la mente si calma e si dirige possiamo sentire e servire il flusso dell’infinito in noi.
Tutti possono meditare
Praticare la meditazione è per tutti: ne esistono così vari tipi e ognuno può trovare la forma migliore e più adatta a sé. Basta prendersi qualche minuto, trovare un angolo tranquillo e immergersi nell’esperienza, oppure seguire un corso, una comunità, che ci insegna e ci aiuta in questa scoperta.
Di base si medita a terra, seduti nelle varie posizioni classiche da meditazione. Ma si può anche meditare su una sedia, anche in un letto se le condizioni non ci permettono altro; o ancora in autobus o guidando una macchina. La meditazione camminata ad esempio è una tecnica che tradizioni come quella zen hanno sviluppato accuratamente. Con la pratica si finirà per raggiungere e imparare un atteggiamento meditativo che si potrà portare in ogni azione della vita: probabilmente è proprio questo l’effetto finale e più prezioso del processo meditativo.
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