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Riviste Scienza e Conoscenza

Scienza e Conoscenza

Scienza e Conoscenza

Riscoprire l’unità: la sinergia tra scienza e misticismo nella conoscenza antica e moderna

Punti di incontro e corrispondenze tra due mondi diversi: le antiche filosofie orientali e le moderne scoperte di fisica quantistica. E’ questo il titolo della tesi di Guerrino Varutti, storico e appassionato lettore della rivista Scienza e Conoscenza, che ispirato dai suoi contenuti, ha deciso di intraprendere una seconda laurea in Filosofia.

Quale l’intricato legame tra fisica e filosofia? Guerrino ci regala la sua riflessione.

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Filosofia occidentale: dall’unità alla separazione

Nella storia dell’uomo le antiche Scuole di Sapienza si identificavano con le scuole misteriche; la scienza, la filosofia e l’etica rappresentavano un corpo unico di insegnamento impartito a pochi negli antichi templi; una sorta di Dottrina Esoterica che veniva chiamata Saggezza e che Pitagora definiva Gnosi o conoscenza delle cose che sono.

Con la chiusura delle scuole di Sapienza, ci fu la grande separazione: da una parte la Scienza e dall’altra la Filosofia, separazione che culminò nel dualismo cartesiano tra  “res cogitans” e “res extensa”. Si apre con l’epoca moderna una visione antropologica che concepisce l’uomo come contrassegnato dal dualismo spirito e materia, ed il patto tra Cartesio e Papa Innocenzo X, sancisce l’ufficializzazione della separazione tra la scienza razionale e il mondo dello spirito.

L’incontro tra scienza razionale e misticismo

Oggi, dopo una lunga separazione, la scienza empirica razionale e le antiche scienze mistiche, si ritrovano nuovamente insieme per perseguire una conoscenza che conduce ad un’unica Verità.  Attraverso linguaggi e percorsi diversi – la scienza razionale (fisica quantistica) con un linguaggio logico che parte dal mondo macroscopico per arrivare al microscopico, la scienza mistica con un linguaggio simbolico che parte dall’energia sottile per arrivare al mondo macroscopico –  queste due discipline oggi si toccano, convergono per dar voce a quell’unica grande Verità, ovvero che TUTTO E’ UNO,  tutte le cose esistenti sono interconnesse in una rete cosmica, nulla è separato e indipendente dal resto, tutto è energia e informazione!

La consapevolezza dell’unità nelle tradizione orientali e la fisica quantistica

Il misticismo orientale ha sempre manifestato nei suoi scritti sacri dei Veda e dei Purana una consapevolezza dell’Unità  delle cose, di una mutua interrelazione e inseparabilità tra tutto l’esistente, il fatto che tutti i fenomeni sono manifestazioni di una fondamentale unicità.

Nel Novecento, la fisica quantistica ha sconvolto il mondo con le sue scoperte andando oltre le dimensioni spazio-temporali, scoprendo che la materia è energia, quindi immateriale e atemporale.

Il fenomeno dell’Entanglement (tutto è collegato), il dualismo onda/particella (complementarietà), il Principio di Indeterminazione di Heisenberg (l’intenzione), il Collasso della funzione d’onda di Schrodinger (infinite possibilità), il Campo di punto zero (ZPE) (il vuoto creativo) sono tutti fenomeni che hanno superato il concetto di località e il principio di causa effetto dimostrato che la realtà è non locale, che il vuoto non esiste, che tutto è energia e informazione. Tutte queste scoperte scientifiche hanno convenuto con le intuizioni mistiche delle millenarie filosofie orientali, in particolare dei Veda e dei Purana.

Con le sorprendenti scoperte scientifiche moderne, dai quanti alla cosmologia, ci siamo trovati così in una fase di transizione verso una nuova era, nel senso che la scienza ha riscoperto una visione olistica, sistemica ed emergente della realtà, superando il determinismo ed il realismo; la stessa che già i Purana oltre 5000 anni fa avevano descritto nei loro testi sacri. Lo spazio e il tempo sono da sempre, nella saggezza antica, realtà illusorie che nascondono alla coscienza le dimensioni dell’eternità, rappresentano infatti il cosiddetto velo di Maya (ciò che non è), illusione … Esattamente come lo sono da dopo Einstein anche per la scienza moderna.

Il vuoto quantistico e la realtà olografica

La teoria quantistica dei campi ci ha condotti all’identificazione di un “vuoto quantistico”, una struttura globale e olistica, priva di materia e atemporale, che il rinomato scienziato David Bohm ha chiamato “ordine implicato”. Questo vuoto quantistico rappresenta un fenomeno non locale, ricco di particelle virtuali che oscillano con una straordinaria energia e vitalità, tutte intrecciate tra loro e di varia natura, formando una rete non locale in cui le particelle fantasma si manifestano e svaniscono, creando un vibrante groviglio di energia.

All’interno di questo vuoto quantistico esiste una quantità minima di energia, non riducibile a zero, che corrisponde a uno stato vibratorio pari a metà del valore della costante di Planck. Questa energia è responsabile di diversi fenomeni affascinanti, come la produzione di materia tramite fluttuazioni quantistiche, la generazione della gravità, la definizione della costante cosmologica, e le interazioni tra diverse parti di materia (come l’effetto Casimir e le forze di Van der Waals). Inoltre, essa determina livelli inattesi di complessità nella struttura della materia, come nel caso dello spostamento Lamb-Rutherford e degli effetti sulla radiazione di Hawking.

La struttura di questa energia risulta stabile e capace di resistere a qualsiasi alterazione di campo; la sua influenza non sembra esaurirsi, ma rimane costante in ogni ambito. Potrebbe rappresentare la stessa energia vibratoria che ha dato origine al processo di formazione dell’Universo. Ciò implica che l’Universo potrebbe essere emerso dal vuoto, un concetto che richiama le antiche previsioni vediche, in cui i Maestri parlano di uno Spirito Universale, il cui significato e gli effetti risultano sorprendentemente affini a quelli del vuoto quantistico.

Simmetrie tra fisica moderna e filosofia vedica

Il fisico David Bohm, grazie anche alla sua collaborazione diretta con il mistico Krishnamurti, ha presentato un approccio innovativo alla fisica quantistica, suggerendo che l’Universo possa essere interpretato come un ologramma frattale. Secondo Bohm, la realtà è guidata da un potenziale quantico che divide la materia in due aspetti: l’ordine implicato, invisibile e immateriale, e l’ordine esplicato, che rappresenta la realtà materiale e visibile. Quest’ultima appare come una manifestazione temporanea di un ordine assoluto, nascosto e non reale. Il concetto di ologramma si basa sulla tecnologia laser e rappresenta un’immagine virtuale: estraendo qualsiasi frammento, si ottiene l’immagine complessiva. Questo richiama l’antica distinzione tra micro e macrocosmo, termini che derivano dalle tradizioni platoniche e aristoteliche.

Un interessante esempio di modello geometrico che evidenzia le straordinarie simmetrie tra le particelle elementari materiali e le forze connesse presenti in natura, è stato proposto da due fisici americani e divulgato in un articolo pubblicato sulla rivista “Le Scienze – 2011”. Gli scienziati hanno presentato una teoria di campo unificato, evidenziando le sorprendenti simmetrie della fisica delle particelle. Le particelle e le forze sono state raffigurate in un diagramma e modello matematico chiamato “E8” definito dai gruppi di Lie. Sovrapponendo il modello geometrico dei due fisici americani con il Gopala-Yantra, un mandala raffigurante la geometria sacra della cultura vedica, ne scaturisce un risultato straordinariamente similare…si tratta di una mera coincidenza?

Verso una conoscenza vera e unitaria

Penso che oggi sia necessaria una maggior consapevolezza per ricercare una conoscenza vera che sia priva di pregiudizi, di dogmi, di ideologie, utilizzando sia la scienza empirica che la scienza mistica spirituale, che non sono altro che aspetti complementari della mente umana. Per contattare e ritrovare l’essenza vera dell’uomo, quello che è realmente, ovvero un essere qualitativamente divino, è necessario riconnettersi alla sua natura essenzialmente unitaria.

Fisica quantistica e rivoluzione della coscienza

La fisica quantistica con le sue scoperte ha ricongiunto le illuminanti intuizioni dei grandi pensatori orientali e ci invita a fare una vera e propria rivoluzione dei pensieri e delle coscienze. La nostra realtà è il frutto di una co-creazione e noi come osservatori determiniamo il passaggio fra le infinite possibilità coesistenti in stati sovrapposti e il determinismo oggettivo concreto.

Dobbiamo ritrovare l’Uno trascendendo la realtà fisica materiale illusoria, Maya, perché è attraverso questa ricerca che tocchiamo e sperimentiamo anche la nostra realtà divina e spirituale. Nel nostro universo tutto è collegato e interconnesso, la separazione e l’isolamento non esistono. Il principio dell’Entanglement e la fisica dei plasmi ce l’ hanno dimostrato: la frammentazione è solo illusoria, le leggi della natura sono: l’armonia, l’ordine, e la collaborazione, esattamente il contrario di quello che l’uomo moderno ha sempre perseguito: dualismo, competizione, separazione, che portano paura, odio e come conseguenza inevitabile, guerra.

“Stiamo in questo mondo, ma non siamo di questo mondo”, diceva Gesù; è doveroso per noi svegliarsi dal sonno del dualismo dispotico e ingannevole e ritrovare l’Uno di cui siamo emanazione, riscoprendo amore, gratitudine, empatia, collaborazione e dunque pace.

L’uomo post moderno ha una enorme responsabilità, e l’obbligo, pena la distruzione della civiltà umana su questa terra, di riconoscerla e accettarla come grande opportunità per vivere da protagonista e costruire una nuova Umanità e un nuovo Umanesimo.

Spunti da:

  • La saggezza di Shiva –V. Bellucci –X-Publishing-Roma
  • Cambia la tua vita con la fisica quantistica-C. Zagonel-Macro Edizioni

Guerrino Varutti

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