Il viaggio nel tempo, pur stimolando l’immaginazione per decenni, si rivela irrealizzabile secondo le ultime scoperte scientifiche. In quest’articolo, assieme ad Amrit Sorli, esploriamo il perché.

Viaggi nel tempo: le illusioni della fisica svelate

Il concetto di viaggio nel tempo ha catturato l’immaginazione umana da oltre un secolo, soprattutto dopo le teorizzazioni di Kurt Godel nel 1949 riguardo alle linee temporali chiuse. Tuttavia, le più recenti ricerche presentano una sconcertante verità per gli entusiasti di questa possibilità.

Nel 2020, il fisico australiano Germain Tobar ha avanzato l’idea teorica della fattibilità del viaggio nel tempo.

Il Paradosso del Viaggio nel Tempo

Il paradosso del viaggio nel tempo è comunemente rappresentato dal “paradosso del nonno”. Questo paradosso suggerisce che se qualcuno viaggiasse indietro nel tempo e impedisse ai propri nonni di incontrarsi, questa azione impedirebbe la propria nascita, il che a sua volta impedirebbe di viaggiare indietro nel tempo e di impedire l’incontro dei nonni. In altre parole, il paradosso si presenta quando le azioni nel passato possono causare una contraddizione logica.

Germain Tobar ha esplorato la possibilità di risolvere questo paradosso utilizzando la matematica avanzata della teoria delle curve chiuse di tipo tempo (CTCs). Nella sua ricerca, Tobar ha collaborato con il suo supervisore, il Dr. Fabio Costa, per dimostrare matematicamente che gli eventi possono autoadattarsi per evitare contraddizioni.

Tobar ha suggerito che, anche se un viaggiatore nel tempo potesse cambiare eventi del passato, la realtà si riorganizzerebbe per evitare qualsiasi paradosso. In altre parole, le azioni del viaggiatore nel tempo sarebbero parte della storia e non potrebbero cambiare il risultato finale che ha portato al viaggio nel tempo in primo luogo. 

Le implicazioni di questa teoria sono profonde, in quanto suggeriscono che il viaggio nel tempo potrebbe essere possibile senza creare paradossi logici. Tuttavia, va notato che queste idee rimangono teoriche e non sono state dimostrate sperimentalmente. La fisica del viaggio nel tempo è ancora un campo molto speculativo e richiede ulteriori studi e comprensioni delle leggi fondamentali dell’universo.

Il Tempo come misura del movimento

Amrit Sorli, fisico contemporaneo, propone una teoria radicale del tempo che sfida le nozioni tradizionali della fisica. Secondo Sorli, il tempo non è una dimensione indipendente nella quale gli eventi si svolgono, ma piuttosto una misura creata dagli orologi per quantificare la durata degli eventi. Questa prospettiva ha importanti implicazioni per la nostra comprensione dell’universo e della fisica.

Sorli sostiene che tutto il movimento nell’universo avviene esclusivamente nello spazio. Non esiste alcuna evidenza osservativa di movimento temporale separato. In altre parole, gli oggetti non si muovono attraverso una dimensione temporale, ma solo attraverso lo spazio. Il tempo, quindi, è una misura che noi utilizziamo per descrivere la durata di questi movimenti nello spazio.

Presente come unica realtà

Questa prospettiva radicale che riformula il concetto stesso di tempo come una semplice misura di movimento, ci libera dalla concezione tradizionale di passato e futuro come entità fisiche.

Esiste solo l’attimo presente. Il passato è semplicemente un insieme di eventi che non esistono più, mentre il futuro è un insieme di eventi che non esistono ancora. Un’ idea che pur essendo apparenentemente semplice  è in contrasto con la tradizionale visione del tempo come una linea continua che include passato, presente e futuro.

Sebbene possa deludere i sostenitori del viaggio nel tempo, questa nuova comprensione offre una visione più profonda e realistica della fisica e dell’universo, rimuovendo le illusioni e stabilendo una nuova base per la nostra conoscenza. Se il tempo è solo una misura del movimento e non una dimensione reale, allora il viaggio nel tempo come comunemente concepito (viaggio nel passato o nel futuro) non è possibile.