Nel campo della psicologia moderna, è ben noto che le emozioni giocano un ruolo cruciale nel determinare non solo il nostro benessere psicologico, ma anche la nostra salute fisica. Le neuroscienze hanno dimostrato che i nostri stati d’animo non sono semplici reazioni superficiali, ma influenzano profondamente la struttura e la funzione del nostro cervello. La neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di riorganizzarsi e adattarsi, è il meccanismo attraverso il quale le esperienze emozionali possono alterare i circuiti neurali. Quando sperimentiamo emozioni positive, si attivano circuiti cerebrali associati al benessere, alla felicità e alla salute, generando un feedback positivo che promuove la creazione di nuove sinapsi e connessioni neuronali, al contrario, quando viviamo emozioni negative, si attivano percorsi neurali associati allo stress e all’ansia che creando un ciclo di retroazione che può ostacolare la plasticità neuronale e portare a un impoverimento delle connessioni cerebrali, rendendo più difficile affrontare le sfide quotidiane e favorendo stati di malessere psicofisico.

Emozioni tossiche

Emozioni tossiche e credenze limitanti possono intrappolarci in schemi di pensiero negativi e in comportamenti autodistruttivi. Questi stati d’animo non solo influenzano la nostra psiche, ma possono anche avere effetti misurabili sul nostro corpo. Lo scienziato Bruce Lipton, attraverso il suo lavoro nell’ambito dell’epigenetica ha dimostrato che il nostro stato emotivo può attivare o disattivare i geni responsabili della nostra salute.

Le emozioni negative possono contribuire a una risposta infiammatoria cronica, che è collegata a numerose patologie fisiche, rendendo evidente come la nostra salute mentale e fisica siano interconnesse.

Quando i nostri pensieri sono positivi e i nostri stati d’animo sono caratterizzati da felicità, serenità e gratitudine, il corpo reagisce producendo sostanze chimiche benefiche, come la serotonina e l’ossitocina, che rinforzano il sistema immunitario e migliorano la funzione cellulare. Al contrario, emozioni negative come stress, ansia o paura possono innescare una cascata di reazioni biologiche che danneggiano le cellule e indeboliscono il sistema immunitario.

I nostri geni sono dinamici e reattivi, rispondo a tutto ciò che proviamo, pensiamo, diciamo e facciamo. Siamo noi gli artigiani, siamo noi ad attivarli e a disattivarli. Ciascuno di noi ha il potere di influenzare la propria attività biologica.

La chiave del benessere risiede dunque nella capacità di cambiare il proprio stato mentale.

Consapevolezza e rigenerazione di sè

Ecco che la consapevolezza è uno dei principali strumenti per prevenire disturbi, stati d’animo negativi e persino malattie. Osservare le proprie emozioni senza giudicarle permette di prendere distanza dagli schemi reattivi, favorendo una risposta più equilibrata e contribuendo così alla nostra salute.

Come si fa a cambiare? Come si fa a uscire da una situazione che ci crea sofferenza da un dolore da uno stato d’animo che ci crea malessere?

Attivando l’orecchio del cuore!

La capacità di osservare e ascoltare, sentire, le proprie emozioni, è cruciale per il processo di autoguarigione. Quando ci permettiamo di esplorare le emozioni dolorose senza reprimerle, possiamo iniziare a trasformare il nostro rapporto con loro, ricollocandole all’interno della nostra narrazione personale in modo da attribuirvi un nuovo significato.

Quando siamo immersi nelle difficoltà, tendiamo a sentirci intrappolati, come se la sofferenza fosse infinita e totalizzante. Questa percezione crea una chiusura mentale e spirituale che ci limita, facendoci vedere la vita solo attraverso la lente della sofferenza. Tuttavia, quando scegliamo di “alleggerire il cuore”, si crea uno spazio dentro di noi, un’apertura che ci consente di vedere la vita da una prospettiva più ampia. Non si tratta di un semplice “modo di dire”, ma di una trasformazione reale e tangibile: la nostra vita, prima ristretta e soffocata dalla negatività, si espande. La mente si allarga, e con essa le nostre opportunità di comprendere e accogliere la realtà in tutte le sue sfumature. Siamo pronti in quel momento a FAR- MAGIA, come direbbe Andrea Pietrangeli, diventando cioè noi stessi quel “farmacon”, capaci di trasformare il veleno in medicina.

Proprio come indica il termine greco: veleno e rimedio, siamo noi stessi in grado di usare le nostre sofferenze come strumenti di trasformazione. Quando ci ascoltiamo profondamente e alleggeriamo il cuore, trasformiamo le difficoltà in saggezza e le ombre in luce, diventando alchimisti della nostra vita, capaci di far emergere forza e guarigione da ciò che prima sembrava insormontabile.

Stati d’animo felici creano cellule felici

Come ci insegna il biologo Bruce Lipton, le nostre cellule non sono solo influenzate dall’ambiente fisico, ma anche dai nostri pensieri e stati d’animo. La sua ricerca dimostra che la nostra mente ha un impatto diretto sulla biologia cellulare: quando siamo felici, sereni e pieni di amore, inviamo segnali positivi che promuovono salute e benessere. Riconoscere questo potere ci consente di trasformare la nostra vita dall’interno, creando un legame profondo tra il nostro stato emotivo e la nostra vitalità fisica. La felicità diventa così un autentico strumento di guarigione.

Francesca Lanza