Descrizione
L’avvincente testimonianza su una tra le più affascinanti e innovative scoperte del nostro tempo: le molecole d’acqua registrano e trattengono la memoria dei messaggi che ricevono e che vi restano impressi come uno scritto su un foglio di carta.
Nel giugno del 1988, in seguito alla pubblicazione di un articolo sulla famosa rivista britannica Nature, la stampa di tutto il mondo dà un risalto senza precedenti all’argomento condensato in queste parole:
“L’acqua potrebbe conservare un ricordo,
ovvero una traccia delle sostanze
che vi hanno transitato”.
Una vera e propria rivoluzione scientifica, nel nome della quale l’autore si ritrovò subito sotto inchiesta. Una straordinaria scoperta di grande impatto, ma anche fortemente ostacolata, che costò a Jacques Benveniste l’esclusione dalla comunità scientifica. Una incisiva testimonianza di uno scienziato che con passione, coraggio e perseveranza supera i pregiudizi e la censura scientifica per portare davanti a noi la grandiosa notizia: l’acqua è portatrice di informazioni.
L’acqua transita e rinnova continuamente il nostro corpo e le informazioni che porta influiscono sulla qualità della nostra vita e sulla nostra salute.
Con la ricerca su “la Memoria dell’Acqua”, Jacques Benveniste apre una strada pionieristica nella storia della biochimica, che sarà ripercorsa, con analoghe difficoltà, da scienziati come Masaru Emoto e Massimo Citro, il Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, e tanti altri.
L’opera di Jacques Benveniste continua ad essere un punto di riferimento stabile nelle ricerche della biochimica attuale.
“Nel marzo del 1999, su mio espresso invito, ha tenuto una conferenza a Cambridge (…). Con la strumentazione che aveva portato con sé, Jacques Benveniste riprodusse, davanti ai nostri occhi, gli esperimenti più recenti che aveva compiuto, che si rivelarono assolutamente convincenti, tenuto conto del limitato tempo a nostra disposizione. La conferenza è documentata da un filmato realizzato nel nostro laboratorio che ci proponevamo di rendere noto nel futuro, non appena fosse stato consegnato il Premio Nobel a Jacques Benveniste “per aver chiarito i meccanismi biologici relativi alla struttura dell’acqua”. Ed è veramente un peccato che tale onorificenza sia riservata soltanto agli scienziati ancora viventi. Sono convinto che il contributo scientifico del dottor Benveniste sarà un giorno riconosciuto come giustamente merita”.
– Professore Brian D. Josephson Premio Nobel per la Fisica all’età di 33 anni, per la scoperta della Giunzione di Josephson, formulata a 22 anni.
Cosa troverai in questo libro?
- L’autobiografia dell’autore, specialmente la sua esperienza come ricercatore che ha oltrepassato i limiti imposti dalla scienza ufficiale; la storia di un essere umano che osa ad uscire dalla gabbia dei pregiudizi scientifici e con coraggio e perseveranza segue il suo sogno e lo trasforma in realtà.
- Il quadro generale del funzionamento e i meccanismi repressivi adoperati dalla comunità scientifica francese e internazionale davanti a scoperte rivoluzionarie come questa.
- Il diario di lavoro, aggiornato e arricchito con dettagli sull’avanzamento della ricerca, incontri e luoghi.
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