Descrizione
«Stiamo distruggendo noi stessi, mentre distruggiamo la rete della vita e, come tutti gli oppressori, vediamo in ciò che opprimiamo e distruggiamo il nostro odiato nemico»
In questa sua nuova opera, Sonia Savioli indaga le circostanze e le motivazioni che ci hanno condotto al punto in cui siamo: un’umanità che ha perso il legame con la natura e di conseguenza anche il senso delle proporzioni e della realtà della vita; una cultura e una civiltà dominate dalla competizione economica e sociale, animate dall’unico impulso di trasformare tutto ciò che esiste in fonte di profitto e potere, anche a scapito della nostra salute, anzi, trasformando proprio la malattia in una fonte di profitto, in un mercato.
«Ogni giorno, con ciò che respiriamo, che beviamo, che mangiamo, noi facciamo guerra al nostro organismo, miniamo le basi della nostra salute. Ma non abbiamo paura dei pesticidi, veleni che intridono i cibi di cui ci nutriamo, inquinano le acque di falda che beviamo, con cui cuciniamo e laviamo i nostri bambini».
Come è potuto accadere?
«I virus sono il grande affare del ventunesimo secolo, essendo i vaccini che tentano di combatterli un mercato che apre prospettive infinite. Accusare i virus per qualsiasi malattia (anche per quelle inventate) e per qualsiasi disturbo (anche per quelli creati dai farmaci) appare ormai al capitalismo della malattia come un giochino semplice semplice, proprio come il già citato gioco delle tre carte:
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