Camminare la Ruota dell’Anno ci conduce alla scoperta dei doni di ogni passaggio.
La primavera ci insegna che esiste un tempo per germogliare, l’estate ci mostra la pienezza della vita che si apre al calore del Sole; l’autunno ci insegna la magia del lasciar andare e l’inverno il tempo del riposo necessario prima di un nuovo inizio e dell’arrivo di una nuova primavera.
La Ruota dell’Anno è un viaggio marcato da 8 passaggi che ci invitano a specchiarci nella natura e in ogni suo cambiamento. È un viaggio di trasformazione che avviene anche dentro di noi, perché non c’è separazione tra mondo interiore e mondo esteriore, è solo un’illusione della nostra mente.
Dopo il precedente articolo dedicato all’equinozio d’autunno, ci troviamo ora ad un punto di svolta fondamentale: Samhain è fine e nuovo inizio, tempo sospeso, soglia tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.
Convenzionalmente si celebra il 31 ottobre, la notte di Halloween, e si trova a metà strada tra l’equinozio d’autunno e il solstizio d’inverno. Erroneamente considerata una festività americana importata solo negli ultimi decenni, in realtà le radici di questa celebrazione sono europee e si perdono nella notte dei tempi.
Notte dei morti, festa dele lumère, culto della Grande Zucca, Samonios… Anche in Italia troviamo delle celebrazioni simili, nascoste nelle tradizioni del culto dei morti di inizio novembre.
È una festività che veniva celebrata, in modi diversi, in varie zone d’Europa, da nord a sud. Halloween come lo conosciamo oggi deriva da quando gli irlandesi emigrarono in America nel secolo scorso, portando con loro e mantenendo vive le tradizioni della loro terra, che si diffusero nel nuovo continente.
Una curiosità: un tempo si intagliavano le rape, e non le zucche. Quando gli irlandesi arrivarono in America, scoprirono che era più facile intagliare le zucche e decadde l’utilizzo delle rape (che sono molto più spaventose!)
Fine e nuovo inizio
Dal gaelico scozzese Samfuinn, cioè Summer’s end, fine dell’estate, Samhain segna il passaggio dalla stagione estiva alla stagione invernale. È un vero e proprio Capodanno: è fine e allo stesso tempo nuovo inizio per il successivo giro della Ruota dell’Anno.
È il tempo dell’ultimo raccolto: questa era l’ultima possibilità che avevano i nostri antenati e le nostre antenate per immagazzinare le scorte e prepararsi per i mesi più duri di tutto l’anno.
Questo perché in antichità in questo periodo si terminava il lavoro nei campi, la natura iniziava il suo declino, il buio avanzava sempre di più e ci si ritirava nelle proprie case.
Umanità e natura erano strettamente collegate e ogni passaggio veniva vissuto con sacralità. Come conseguenza di questa profonda connessione, anche la spiritualità non era separata dalla vita materiale, bensì erano inscindibilmente collegate. Solo negli ultimi decenni abbiamo perso questa antica saggezza che deriva da un’attenta osservazione della natura e dall’ascolto dei suoi ritmi.
Tradizioni antiche e moderne
In questo momento di passaggio il velo tra i mondi si assottiglia, e le anime dei defunti tornano a camminare tra i vivi.
È ancora oggi usanza comune quella di accendere candele nelle case e sui davanzali o nei cimiteri per “illuminare la via” ai defunti, che si crede possano tornare temporaneamente nel mondo dei vivi. Le candele rappresentano la luce che guida le anime durante la notte.
Un’altra tradizione è quella di apparecchiare la tavola per il defunto, lasciando cibo, acqua o vino. Questo gesto simboleggia accoglienza e rispetto per l’anima che torna a visitare i propri cari.
In diverse zone d’Italia si preparano dolci tipici legati al culto dei morti, come il Pane dei Morti in Lombardia, gli Ossi da Morto in Veneto e i Pupi di Zucchero in Sicilia. Questi dolci sono un omaggio alle anime e, in alcune zone, vengono lasciati come offerta simbolica.
L’importanza del buio
Questo periodo dell’anno ci insegna l’importanza fondamentale dell’oscurità, del silenzio e dell’introspezione. Se ci pensiamo, ogni cosa nasce dall’oscurità: la nostra vita non sarebbe possibile senza un periodo di gestazione nell’oscuro grembo materno, i germogli non potrebbero nascere in primavera senza un periodo di incubazione nella scura e fertile Terra.
Non dobbiamo temere le nostre parti più oscure, perché è proprio lì che si trovano i nostri tesori nascosti.
Anche per noi questo è il tempo del ritiro, dell’introspezione, il momento in cui far vibrare la nostra luce interiore in contrapposizione al buio che regna all’esterno. Come un albero che in autunno si spoglia di ogni sua foglia dai mille riflessi, anche noi impariamo a lasciare andare con naturalezza tutto ciò che non ci serve più. Nel tronco e nelle radici manteniamo la linfa vitale in movimento, così nutriamo il seme interiore della nostra vita che rinascerà a primavera sbocciando in profumatissimi fiori e portando bellissimi frutti.
Come vivere in questo tempo
Entra in contatto con i tuoi antenati e con le tue antenate: guarda delle vecchie foto e chiedi ai parenti più anziani di raccontarti storie e aneddoti sulla vita dei loro genitori, nonni, bisnonni. Fai delle ricerche sul tuo albero genealogico. Accendi simbolicamente una candela per onorare la loro vita, qualunque cosa sia accaduta.
Prepara dei bigliettini e accendi un fuoco o una candela: scrivi sui bigliettini qualsiasi cosa tu voglia lasciare andare, e poi bruciali nel fuoco. Lascia andare tutto ciò che ti appesantisce e che non vuoi portare con te nel nuovo giro di Ruota dell’Anno. Questo semplice rito è molto efficace per liberarci di ciò che non serve più, e ripartire con un nuovo slancio e una nuova consapevolezza, per un nuovo giro della Ruota dell’Anno.
Felice tempo di Samhain!
Laura Sofia Cariolato
Autrice, praticante di sciamanesimo e facilitatrice di consapevolezza femminile, creatrice de Gli Antichi Misteri Femminili e co-fondatrice di Vidyanam. Da una decina d’anni conduce cerchi di donne, celebrazioni stagionali e riti di passaggio quando possibile in natura per ristabilire il collegamento con il ciclo mestruale, i cicli naturali della Terra, della Luna e del Sole avvicinando le persone alla loro parte più autentica e sacra. Creatrice del percorso ciclico annuale “Camminare la Ruota dell’Anno”, per ritrovare una profonda connessione con Madre Terra e una spiritualità radicata.
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