Appena si inizia un corso di Yoga, tra le prime cose che ci si sente raccontare dagli insegnanti c’è l’origine della parola Yoga, che viene spesso tradotta come Unire, Aggiogare, Legare.
La potenza della pratica yoga è proprio quella di riportare il praticante al centro del proprio Sé e fargli percepire da quel punto che Cuore, Mente, Corpo e Respiro procedono all’unisono, che non esiste separazione nella persona così come non esiste una reale separazione tra le persone.
Lo yoga: una pratica accessibile a tutti
Una volta fatta questa esperienza su di sé, è più facile comprendere anche il resto e perciò è inevitabile che si cambino pensiero e comportamento, perché la Mente fa un potente cambiamento, che non è frutto di un’azione volitiva ma semplicemente accade, praticando.
E non servono pratiche sofisticate o meditazioni blindate ed esclusive solo con i più potenti maestri del Globo, è sufficiente salire a piedi nudi sul proprio tappetino ed iniziare da una umile (intesa come pratica molto terrena, da humus) pratica di asana, fisica e adatta a tutti.
Si, è così semplice, il che non significa che sia facile!
La pratica di asana è la pratica più accessibile a tutti, perché il movimento e il corpo sono il canale più immediato per entrare in contatto con se stessi, specialmente di questi tempi in cui sappiamo solo muoverci e la soglia dell’attenzione è generalmente pari a quella di un cucciolo di labrador!
Ma agire sul corpo, con perseveranza e senza attaccamento, in un tempo variabile da praticante a praticante, mentre scioglie il corpo e lo rende più flessibile, oltre a modificare gli schemi posturali, influenza anche la mente,
agisce dunque Fisica-Mente.
Yoga e equilibrio interiore: liberare la mente attraverso il movimento consapevole
Siamo tutti d’accordo che la moderna e iper stimolante vita quotidiana impatta sulla sfera sensoriale e cognitiva del nostro sistema nervoso creando però anche modificazioni fisiche (tutti noi conosciamo gli effetti fisici di un
eccessivo stress sulla fisiologia e sulla biomeccanica del corpo); ma se è vero che un’attività cerebrale disfunzionale condiziona negativamente anche il nostro corpo, può valere esattamente il contrario, ovvero che un’attività
fisica e consapevole, può impattare costruttivamente sui cambiamenti della nostra mente.
Nella pratica dello Yoga abbiamo la possibilità di “lavare” il cervello, silenziare la parte del pensiero più meccanica e ripetitiva, creare una consapevolezza differente che modifica i nostri schemi di pensiero.
Allora, per dirla con le parole di Iyengar:
“NELLA VITA QUOTIDIANA SUBIAMO UN LAVAGGIO DEL CERVELLO, NELLO YOGA LAVIAMO IL CERVELLO”
Praticando nel silenzio del corpo, osservando e procedendo da un movimento all’altro con respiro e attenzione, laviamo la nostra mente, liberandola dalle scorie di pensieri che ingabbiano, separano, chiudono e ci rinchiudono nelle nostre gabbie fatte di giudizi e convinzioni. Una volta creato spazio eliminando scorie e tossine, la mente più leggera avrà modo di osservare la realtà con tutto un altro respiro. Accade. Accade e basta.
Quello che sentiamo è un senso di leggerezza, decompressione e distensione dopo una pratica a fine giornata, come se avessimo sciolto i lacci di una notte o di un giorno pesante, piena di pensieri ed emozioni rimaste incastrate tra muscoli e ossa.
Il movimento e le posizioni soffiano via la polvere che si appoggia sul corpo e ci ri-nnova, ri-sveglia, libera.
Che libertà, penseremo!
Libertà di sentirci più pienamente in ciò che facciamo.
Libertà dal giogo della mente che ci costringe a marinare in pensieri spiacevoli
Libertà delle emozioni di esprimersi e poi ritirarsi soddisfatte.
Libertà di sentire tutto un po’ in pace, insieme Cuore che batte lento, Respiro che si muove calma, Mente che fa pensieri larghi e apprezza l’istante e Corpo decisamente leggero e soddisfatto.
E allora, saliamo sul tappetino e iniziamo a stare bene!
Buona pratica
Insegnante di Vinyasa Yoga
Nello Shop on-line troverai una sezione dedicata allo yoga e alle tecniche corporee, promozioni e sconti sui libri.