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Yin-tenzioni è un piccolo gioco di parole che unisce la parola Intenzioni alla parola cinese Yin.

Ma andiamo per gradi. La parola intenzione è molto elegante e deriva dal latino, composta da IN e TENDERE: tendere, volgersi verso qualcosa. Il suffisso “in” perciò ci parla anche di un proposito cui tendere che sentiamo dentro, che si prende dopo essersi ascoltati, osservati, prima di prendere consapevolmente una direzione. Interessante scoprire che il sostantivo intentione (m) traduce il greco “entasis” che significa fatica, sforzo e in senso figurato SFORZO PER CAPIRE.

Nuove e buone intenzioni

Nello Yoga si utilizza molto la pratica del Sankalpa, parola sanscrita traducibile con proposito, desiderio o nello specifico INTENZIONE, la convinzione di realizzare un proponimento personale generato dallo spazio di mente-cuore. Si esprime un Sankalpa per aderire sempre più al proprio Dharma, al senso profondo della nostra esistenza, trasformando la propria vita fisicamente, emotivamente e spiritualmente. Ecco, forse anche in questo lo yoga ci può aiutare molto.

Quante volte abbiamo fissato qualche intenzione per il nuovo anno e poi a metà gennaio erano già sfumate?

Il fatto è che spesso sono più tensioni che intenzioni, nascono da spinte esterne, sono prese velocemente e superficialmente anziché con profondità, portandoci in ascolto e osservazione di ciò che realmente ci muove e che sentiamo nello spazio intimo del sentire, di cuore-mente. Proviamo quest’anno a creare alcune nuove intenzioni per il prossimo, ma facciamolo prendendo tempo, spazio, con la mente calma e rilassata. Così pianteremo il seme del nostro Sankalpa in profondità, sapendo che anche se ancora non se ne vedono i frutti quel seme sta germogliando nelle profondità della terra e come ogni piccola pianta che cresce ha bisogno di cura, di amore costante e fiducia. Una volta presa un’intenzione non abbandoniamola centrifugati nella quotidianità che ci assorbe e spesso divora, ma portiamola alla nostra attenzione costantemente, ogni giorno. Proviamo a nutrirla consapevolmente la nostra intenzione con fiducia e determinazione, usiamolo come mantra al risveglio, prima di dormire, prima della pratica, scriviamolo ovunque e lasciamo che si insinui positivamente nelle nostre convinzioni.

Kalpa infatti significa voto o promessa, e dovrebbe essere la regola da seguire sopra qualsiasi altra; San si riferisce alla priorità, con tutto l’impegno possibile.
Sankalpa è quindi un voto e un impegno che facciamo come una pietra miliare per sostenere la nostra verità più alta.

Per fare tutto questo è necessario ritagliarci uno spazio speciale in cui raccoglierci per un po’, uno spazio fatto di silenzio e quiete. Uno spazio meditativo e profondo, che può essere quello della pratica di Yin Yoga che vi propongo.

Ma anche qui partiamo dal significato

Cosa significa Yin?

Essenzialmente quando parliamo di Yin e Yang ci riferiamo al simbolo di armonia ed equilibrio del Taijitu, simbolo iconico del taoismo, composto dai due principi Yin e Yang: due energie opposte, necessarie e che si completano a vicenda, dove l’esistenza di uno dipende dall’esistenza dell’altro. Essi esprimono l’inevitabile dualità di ogni cosa nell’universo e rappresentano le 2 macro categorie a cui ogni cosa può appartenere, ma sempre in relazione alle altre opposte senza le quali non potrebbero essere misurate.

In particolare:

YIN

  • Buio
  • Cedevole
  • Freddo
  • Lento
  • Profondo

YANG

  • Luminoso
  • Resistente
  • Caldo
  • Veloce
  • Superficiale

Queste sono solo alcune delle qualità che possiamo attribuire ai due termini che riassumono in sé la dualità di ogni cosa esistente.

E allora, cosa accadrebbe se diventassimo più morbidi, più arrendevoli e profondi nel prepararci ad aprire il nuovo calendario? In fondo come possiamo davvero cambiare se non entriamo dentro di noi, accogliendoci e ascoltandoci con attenzione in uno spazio adatto ad elaborare?

Forse potremmo proprio partire da qui: meno propositi e più accoglienza, ascolto e autocompassione. E attraverso queste qualità forse anche le intenzioni di quest’anno potrebbero essere diverse dal solito.

Mettiamoci all’opera

Ti propongo quindi una piccola pratica di Yin Yoga molto semplice, di sole 4 posizioni adatte a tutti durante le quali restare in ascolto di ciò che emerge, lasciando depositare queste domande: “Quale direzione voglio dare alla mia vita? Cosa posso fare per realizzare questa direzione?”

Raccomandazioni per la pratica di Yin Yoga:

  1. Pratica in uno spazio caldo e accogliente, su una superficie morbida e calda.
  2. Pratica in silenzio o con una musica rilassante.
  3. Rilassa ogni muscolo, restando morbida/o e sentendo stimoli fisici (tensione o compressione) molto gentili per poter restare un tempo lungo nella posizione senza alcun disagio (spesso già restare immobili in una posizione è sufficientemente difficile senza altre complicazioni).

POSIZIONE n.1: RESTING POSE

TEMPO: 5 min

Appoggia bene la schiena a terra, allunga il collo e se serve metti un piccolo cuscino per evitare di inarcarlo eccessivamente. Piedi a terra, ginocchia piegate, lascia le ginocchia separate oppure collassate una con l’altra, senti come stai meglio. Poggia una mano sulla pancia e una sul petto ascoltando il tuo respiro: lascialo spontaneo e datti il tempo di arrivare ad un respiro calmo e profondo.

POSIZIONE n.2: WIDE KNEE CHILD’S POSE

TEMPO 3/5 min

Apri le ginocchia e siediti tra i talloni. Utilizza tutti i cuscini che ti servono per sentirti a tuo agio senza fastidio a ginocchia e caviglie. Lascia le braccia lungo il corpo o allungate in avanti, come ti senti più a tuo agio.

posizione yoga wide knew child
                WIDE KNEE CHILD’S POSE

POSIZIONE n.3: BUTTERFLY

TEMPO 3/5 min

Porta le piante dei piedi a contatto e i piedi lontani dal perineo per rendere la flessione più morbida. Puoi posizionare un cuscino sotto le ginocchia per proteggerle e rendere la posizione meno intensa. Lasciati cadere verso il basso, abbandonando prima la testa pesante (se hai il collo dolorante sostieni la testa con le mani o con un bolster), e lasciando che la schiena si curvi dolcemente. Mantieni sempre un’intensità piccola nelle sensazioni che percepirai principalmente lungo la colonna o nelle anche e interno cosce se scendi abbastanza.

asana butterfly
                            BUTTERFLY

POSIZIONE n: 4: RILASSAMENTO FINALE CON LE GAMBE AL MURO

TEMPO: 5 min

Porta le gambe alla parete, allontanandoti quanto basta dal muro per non avere tensione dietro le gambe, rilassa completamente i piedi nella forma che prendono spontaneamente; le braccia possono stare lungo il corpo, aperte o allungate dietro la testa. Senti cosa è meglio per te purché ti permetta di restare nella posizione prestando attenzione al tuo respiro e a quali sensazioni si affacciano.

In queste posizioni così morbide, lasciati andare e riportati sulle domande iniziali ogni volta che ti distrai: “Quale direzione voglio dare alla mia vita? Cosa posso fare per realizzare questa direzione?”

Lascia che emergano risposte spontanee, non limitarti a pensare ma resta in ascolto. Qualcosa arriva, di profondo ed autentico.

Finita la pratica puoi prenderti ancora un po’ di tempo per scrivere quello che è arrivato oppure per lasciare la domanda aperta alle prossime pratiche.

Buon Yin-izio 2024!

Elisa Fantini

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