Ti sei mai chiesto come mai ai colloqui di lavoro una delle prerogative è quella di essere automuniti? La concezione (tutta nostrana) dei datori di lavoro è che in macchina si arrivi a lavoro prima, in realtà, per esempio, tante ricerche dimostrano che in bici si fa prima.
Ecco allora tanti utilissimi consigli, presi dal libro Vivo Senza Auto di Linda Maggiori su come organizzarsi per non utilizzare ogni giorno la macchina per andare a lavoro!
Perché non provi anche tu?
Ci siamo mai chiesti perché in fase di selezione la richiesta: “Sei automunito?” è all’ordine del giorno? Perché non viene considerata come una forma di discriminazione? Perché l’auto di proprietà deve essere una condizione per lavorare?
Molti datori sono imprigionati nello stereotipo (tutto nostrano) che senza auto si possa arrivare tardi al lavoro (in realtà molte statistiche dimostrano che in bici si fa prima). D’altra parte sempre più comuni stanno incentivando i lavoratori ad andare al lavoro in bici.
Nel libro riporto tante esperienze, dal Nord al Sud Italia di lavoratori che abbandonano l’auto a favore della bici e dei mezzi pubblici (o entrambi). Non solo: tante storie di persone che, complice la crisi, si reinventano un lavoro a pedali, dagli orti ambulanti, alle libreria a pedali, ai più classici fattorini o aggiustatutto.
Un’altra questione scottante, affrontata nel libro: perché nel terzo millennio, con la tecnologia che avanza, siamo ancora schiavi del timbro del cartellino? Ci sono ancora aziende che obbligano chi arriva qualche minuto di ritardo a fare 1 ora in più all’uscita con il ricatto di decurtare lo stipendio. Oltre a generare traffico, incidenti e inquinamento, questa frenetica concezione del lavoro alimenta lo stress delle famiglie, la difficoltà a conciliare tempo di cura e tempo di lavoro, obbligando soprattutto le donne a scelte difficili, tra figli e lavoro.
Buona parte del traffico cittadino è costituito da genitori stressati che corrono da una parte all’altra della città, diretti al lavoro e poi al supermercato, dopo aver lasciato i figli (anche piccolissimi) all’asilo. Non ci sono soluzioni a questo modello stressante, auto centrico e adulto centrico?
Secondo una ricerca di Eurofound, nei paesi (Olanda, Svezia, Danimarca…) dove si è incentivato il telelavoro e dove ci sono adeguate politiche di conciliazione (flessibilità oraria, part time, aspettative), c’è un tasso di occupazione femminile maggiore, e i genitori passano molto tempo con i bambini, occupandosi di loro in modo equo tra padre e madre.Una riforma del lavoro equa porterebbe a rispettare i diritti dei bambini, i diritti delle donne e i diritti dell’ambiente.
VIVERE SENZA AUTO È POSSIBILE,
SOSTENIBILE E CI FA RISPARMIARE!
Nello Shop on-line troverai una sezione dedicata all’autosufficenza e alla vita naturale, promozioni e sconti sui libri.