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Mario Pincherle

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Mario Pincherle nasce a Bologna il 9 luglio del 1919 in una famiglia ebrea non praticante, di tradizione liberale. Sua madre, Gilda Cameo, proveniva da una famiglia borghese originaria di Pisa, mentre suo padre, Maurizio Pincherle, era ordinario di clinica pediatrica presso l’Università di Bologna. Dopo aver frequentato il liceo classico Galvani di Bologna, nel 1942 si laurea in Ingegneria.
Le leggi razziali promulgate dal regime fascista lo costringono a vivere da per- seguitato e ad entrare nelle forze partigiane sui monti delle Marche. Finita la guerra, rientrato a Bologna, sposa Francesca Leo da cui avrà quattro figli (Maurizio, Roberto, Marina e Ada). Dopo un periodo trascorso a Vignola (MO), si trasferisce ad Ancona dove rimarrà fino al 1992, anno in cui lascerà definitivamente le Marche per la Toscana.
Ingegnere, insegnante, inventore, preside, scrittore e ricercatore, compie il suo primo viaggio in Egitto nel 1965 da cui nascerà il suo interesse verso l’archeologia e la paleotecnologia. L’incontro con alcuni grandi personaggi spirituali della storia influenzerà enormemente il suo percorso di ricerca.
A Mario Pincherle si devono importanti scoperte quali:

il sistema usato dagli antichi egizi per sollevare i massi di granito all’interno della piramide;
il modello di bussola più primitivo;
il sistema impiegato dagli antichi per la granulazione dell’oro;
la scoperta dello Zed, la torre racchiusa nella piramide di Cheope;
gli Archetipi (le ventidue funzioni con le quali è stato “progettato e creato l’universo”).

Spese tutta la sua vita a ricercare la Verità e a smascherare le falsificazioni storiche. Dedicò l’ultimo decennio allo studio di Sargon, re di Akkad, uomo universale che visse e sperimentò la propria umanità pienamente integrata alla propria divinità. Morì a Bientina (Pisa) il 23 Settembre del 2012.

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