La malattia cardiaca non dipende interamente e/o non solo dallo scarso afflusso di sangue al cuore, ma dal disordine del muscolo cardiaco dovuto all’insufficienza mitocondriale, come hanno appurato le ultime ricerche cardiologiche.
Le nuove terapie di questi disturbi si basano quindi sul rafforzamento delle funzioni energetiche e respiratorie dei mitocondri che sono appunto gli organelli addetti alla respirazione cellulare. Tutto quindi si incentra sull’ossigenazione del flusso sanguigno e sull’accelerazione del ritmo con cui le cellule convertono le sostanze nutritive in energia, ATP (adenosintrifosfato) e NAD (nicotinamide adenin-dinucleotide). Se non c’è sufficiente ATP e NAD molte funzioni metaboliche sono infatti in crisi.
In pratica, per ripristinare le funzioni dei mitocondri, e quindi riattivare la corretta produzione di ATP e NAD, si ricorre ad alcune sostanze naturali come il coenzima Q10, la L-carnitina, il D-ribosio, il magnesio e la vitamina K2.
Con questo approccio è possibile curare malattie cardiocircolatorie come ipertensione, angina, aritmia, insufficienza cardiaca congestizia, prolasso della valvola mitrale ecc.
Utilizzare quantità adeguate di antiossidanti, come appunto quelli sopra citati, permette anche di ridurre l’ossidazione del colesterolo e conseguenti danni alle arterie; gli antiossidanti permettono inoltre lo smaltimento di metalli pesanti e altri inquinanti ambientali che nuocciono al sistema cardiocircolatorio.
Di tutti gli organi il cuore è quello più sensibile agli stress ossidativi, ma non è il solo. Difatti, con questo sistema si possono ottenere risultati notevoli anche in caso di altre patologie correlate con la respirazione mitocondriale come la fibromialgia, la sindrome della stanchezza cronica, il diabete ecc.
Un ruolo terapeutico fondamentale in queste patologie lo riveste il coenzima Q10, la cosiddetta vitamina Q, di cui i ricercatori stanno scoprendo infinite virtù curative in vari ambiti.
L’insufficienza mitocondriale può derivare da uno stato di stress. Se un individuo spende energia più velocemente di quanto riesca a produrla, si crea una situazione metabolica che porta a una fatica differita.
La dottoressa Sarah Myhill, che si occupa di sindrome da affaticamento cronico, da lei definita come una “insufficienza cardiaca a bassa gittata secondaria a una insufficienza mitocondriale”, afferma che «se pensiamo al glucosio e alla catena corta di acidi grassi come al carburante del motore, l’acetil-L-carnitina e il coenzima Q10 sono l’olio e il magnesio è la candela!».
I mitocondri hanno la funzione di trasformare l’energia contenuta nei cibi in una forma che l’organismo possa utilizzare, ossia appunto ATP e NAD. In questo caso occorrono alcune serie di reazioni: proteine, grassi e carboidrati devono essere convertiti in gruppo acetilico per poter entrare nei mitocondri. Per questa operazione e per un efficiente ciclo di Krebs servono enzimi che sono prodotti da diverse vitamine, minerali, acidi grassi e amminoacidi.
Utilizzare questi rimedi orto molecolari si è rivelato di efficacia superiore alle convenzionali terapie cardiologiche e immunitarie. E il coenzima Q10 è, all’interno di questi elementi, uno dei più importanti gestori di elettroni nelle reazioni biochimiche.
Queste nuove acquisizioni della biologia organica sono ancora poco conosciute nel nostro paese sebbene aprano un grande spiraglio di comprensione (e terapia) su una delle reali cause delle malattie cardiovascolari e degenerative.
