Il declino della banca di Vienna e l’ascesa di Hitler

Se il ramo francese dei Rothschild, sotto la guida di Édouard e il giovane Guy, prosperava, la situazione era ben diversa per i Rothschild di Vienna. Louis Nathaniel Rothschild, erede della banca austriaca S.M. Rothschild & Söhne, si trovava in grave difficoltà. Il principale responsabile di questo declino fu la fusione tra il Kreditanstalt, la principale banca austriaca controllata da Louis, e il Bodenkreditanstalt, un istituto di credito immobiliare in crisi. Il governo austriaco impose a Louis di salvare quest’ultimo, ma la fusione fu un disastro, e solo grazie agli aiuti dei Rothschild di Londra e Parigi la banca sopravvisse. Tuttavia, Louis venne accusato di cattiva gestione e finì sotto processo. Per evitare il collasso completo, dovette cedere allo Stato molte proprietà, tra cui le acciaierie cecoslovacche di Wittkowitz, un tempo gioiello del patrimonio Rothschild.

Nel frattempo, l’ombra del nazismo cresceva in Europa. Hitler, salito al potere in Germania nel 1933, puntava ad annettere l’Austria, e quindi anche la banca di Louis. I Rothschild di Francia e Inghilterra consigliarono a Louis di lasciare Vienna, ma egli rifiutò. Questo errore si rivelò fatale. Dopo l’Anschluss del 1938, Hitler ordinò l’arresto di Louis per impadronirsi delle sue ultime proprietà. Anche in prigionia, però, Louis non fu trattato come un qualsiasi ebreo: venne ospitato all’Hotel Metropole di Vienna fino al suo rilascio nel 1939, quando riuscì a fuggire in Francia.

La Francia di Vichy e il destino dei Rothschild

In Francia, la famiglia Rothschild affrontò l’occupazione nazista e il collaborazionismo del regime di Vichy. Philippe Petain e il suo governo promulgarono leggi antisemite che colpivano direttamente gli ebrei francesi, inclusi i Rothschild, confiscando le loro proprietà. Tuttavia, grazie alla loro influenza e alle alleanze strategiche, i Rothschild riuscirono a salvare molti dei loro beni. La loro banca, per esempio, venne temporaneamente ceduta ad amici fidati non ebrei, permettendo alla famiglia di rientrarne in possesso dopo la guerra. Allo stesso modo, i loro vigneti e le proprietà immobiliari vennero salvati attraverso accordi simili.

Nonostante le misure repressive, i nazisti requisirono gran parte delle opere d’arte possedute dai Rothschild, inclusi capolavori come L’Astronomo di Vermeer, inviati direttamente a Hitler e altri alti ufficiali tedeschi. Le opere vennero depositate nei bunker sotto la residenza di Hitler a Monaco, testimonianza del grande valore che il regime attribuiva ai beni culturali sottratti alle famiglie ebree più ricche d’Europa.

Il mito della discendenza di Hitler dai Rothschild

Una delle leggende più oscure riguardanti i Rothschild è quella che li vorrebbe legati, addirittura per sangue, ad Adolf Hitler. Questo mito si basa sulle speculazioni riguardanti le origini di Alois Hitler, padre del Führer, nato illegittimo nel 1837. Alcuni sostengono che Maria Anna Schicklgruber, madre di Alois, fosse impiegata come domestica presso la famiglia Rothschild a Vienna, insinuando che Alois potesse essere figlio di uno dei membri della famiglia.

Sebbene questa teoria abbia alimentato numerose congetture, essa è priva di solide basi storiche. Hansjurgen Koehler, ex ufficiale della Gestapo, avrebbe affermato di aver visto documenti che confermerebbero il legame tra Hitler e i Rothschild, ma tali documenti non sono mai stati ritrovati. Inoltre, l’ipotesi contrasta con il decreto di espulsione degli ebrei da Graz, la città in cui viveva il presunto antenato ebreo di Hitler, rendendo la teoria ancora meno credibile.

I Rothschil e il Terzo Reich: crisi, sopravvivenza e leggende

Mentre molti membri della famiglia Rothschild riuscirono a fuggire dalla furia nazista, non tutti furono così fortunati. Georges Mandel, un importante politico francese e figura della resistenza, venne arrestato e imprigionato dai tedeschi, finendo fucilato nel 1944. Un altro tragico episodio colpì Lili, moglie di Philippe de Rothschild, che fu deportata a Ravensbrück e morì di tifo poco prima della fine della guerra.

La storia dei Rothschild durante il Terzo Reich è dunque una storia di sopravvivenza, ma anche di tragedia e perdita. Nonostante la loro ricchezza e il loro potere, la famiglia fu colpita dalla persecuzione ebraica come molti altri, riuscendo però a preservare gran parte del loro patrimonio attraverso alleanze strategiche e astuzia finanziaria.

L’era del Terzo Reich segnò un momento critico per la famiglia Rothschild, tuttavia, la loro capacità di sopravvivere e adattarsi alle mutevoli circostanze politiche, insieme alle loro leggende e speculazioni, ha contribuito a consolidare il mito della loro potenza e influenza globale.