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Equinozio d’Autunno: equilibrio e gratitudine nel fluire della vita

Nel nostro viaggio attraverso la Ruota dell’Anno, siamo ora alle porte di un altro importante passaggio: l’equinozio d’autunno.

Le calde e luminose giornate estive stanno per lasciare il posto al freddo, al buio e al ritorno alla consueta routine quotidiana, tra scuola e lavoro… L’apparente malinconia di questo periodo nasconde in realtà dei doni meravigliosi che se riscoperti, possono aiutarci a vivere pienamente la nostra vita, in armonia con la Natura.

L’equinozio d’autunno è un preciso momento astronomico che quest’anno avviene il 22 settembre 2024 alle 14:43 – proprio il giorno in cui avremo l’opportunità di incontrarci dal vivo al Macrolibrarsi Fest nella Tenda del Sentiero Femminile, in occasione di una celebrazione in cerchio dedicata all’equinozio d’autunno, che avviene fuori e dentro di noi.

L’equinozio è il giorno in cui le ore di luce e di buio si equivalgono, segnando astronomicamente l’inizio dell’autunno. Il termine stesso deriva dal latino “Aequus-nox” e significa “notte uguale”. È tempo di equilibrio, gratitudine e di bilanci.

Dopo questo momento di perfetto equilibrio tra la luce e il buio, contrariamente a quanto accade all’equinozio di primavera, nell’emisfero settentrionale la luce solare diminuirà progressivamente. Se osserviamo la Natura, il clima è ancora mite e le giornate, sebbene più corte, possono essere ancora calde. Gli animali cominciano a immagazzinare le scorte per l’inverno, mentre le foglie, cadendo, creano un manto protettivo per mantenere le radici al caldo durante i mesi più freddi. Tutto rallenta lentamente, e le foglie sugli alberi si colorano di mille sfumature.

Nella Ruota dell’Anno ci troviamo a metà strada tra la festività di Lughnasadh, il primo raccolto, e Samhain, l’ultimo raccolto, che per i nostri antenati e per le nostre antenate marcava la fine dell’estate (Samhain = sam-fuin, summer’s end, fine dell’estate).

Oggi Samhain si festeggia il 31 ottobre nella celebrazione di Halloween, una festività fraintesa come un’usanza americana dal gusto un po’ macabro, ma nel prossimo articolo scopriremo come le sue radici siano europee e approfondiremo la sua fondamentale importanza come punto di inizio e di fine della Ruota dell’Anno.

Per gli antichi popoli che abitavano l’Europa, i mesi più freddi dell’anno potevano essere davvero sfidanti e pieni di difficoltà, e la loro sopravvivenza, così come quella del bestiame, dipendeva dalla riuscita del raccolto.

Ma prima di avviarci verso il periodo più buio e freddo dell’anno, attraversiamo l’equinozio d’autunno come se fosse una porta che si apre verso il nostro mondo interiore.

In questo momento di passaggio il velo tra i mondi si assottiglia, e anche noi come Persefone ci addentriamo nella nostra interiorità. E allora il buio non è più paura, bensì diventa silenzio, riposo, comprensione e ascolto necessario.

equinozio d'autunno

Art: Eli Manon

 

I Misteri Eleusini

I Misteri Eleusini, uno dei culti misterici più importanti e influenti del mondo antico, si celebravano a Eleusi (Grecia) proprio in questo periodo dell’anno, quando l’estate lasciava il posto all’autunno.

Il mito alla base dei Misteri Eleusini narra del rapimento di Persefone da parte di Ade, dio degli inferi. Secondo il mito, Persefone, figlia di Demetra, stava raccogliendo fiori in un prato insieme ad altre ninfe quando ad un certo punto la Terra si aprì e fu rapita da Ade e portata negli inferi per diventare la sua sposa.

Demetra, dea delle messi, disperata per la scomparsa della figlia, vagò per la Terra in cerca di lei, cessando di far crescere ogni cosa. I campi erano sterili e la Terra non produceva più alcun raccolto. Ad un certo punto Zeus intervenne e negoziò un compromesso: Persefone avrebbe trascorso parte dell’anno con sua madre sulla Terra, e in questo periodo il mondo sarebbe rifiorito (primavera ed estate), e parte dell’anno con Ade negli inferi, durante il quale invece la Terra sarebbe rimasta sterile (autunno e inverno). Questo mito racconta la nascita del ciclo delle stagioni e il continuo rinnovamento, tra vita, morte e rinascita.

Nel lasciare andare sta la vera forza

Così come la natura inizia a ritirarsi e a rallentare, le foglie cadono dagli alberi, il Sole tramonta sempre prima, l’autunno ci insegna a lasciare andare con naturalezza ciò che non ci serve più e ad avventurarci nel viaggio dentro di noi, come Persefone che discende nell’Ade.

Anche a livello interiore, in pieno accordo con il mondo esteriore, è tempo di bilanci: raccogliamo il nettare di tutte le esperienze fatte in questi mesi, le sfide e i successi, le lezioni apprese e i doni ricevuti.

Ma se osserviamo bene cosa accade all’esterno di noi, vediamo che non possiamo solo raccogliere: per fare spazio a una nuova primavera, è necessario lasciare andare ciò che non serve più e che ci ha accompagnato in questi mesi estivi.

 

Un’emozione, un pensiero ricorrente, una cattiva abitudine che vogliamo abbandonare, una situazione che non ci rende felici…

Impariamo dagli alberi, che senza tensione alcuna lasciano cadere le loro foglie secche e nel tronco e nelle radici mantengono la linfa vitale in movimento, in modo da nutrire il seme della vita che rinascerà a primavera sbocciando in profumatissimi fiori e portando bellissimi frutti.

Ora è tempo di ascolto, bilanci, introspezione e raccoglimento.

È tempo di lasciar andare con gratitudine ciò che non vogliamo portare con noi nei prossimi mesi e di aprirsi al mistero e alla magia del nostro mondo interiore.

È tempo di custodire e nutrire dentro di noi i semi della primavera che verrà.

equinozio d'autunno

Art: Lucien Levy Dhurmer

Art: Lucien Levy Dhurmer

 

Una piccola pratica per lasciare andare 

 Nell’attesa di incontrarci domenica 22 settembre alla Tenda del Sentiero Femminile al Macrolibrarsi Fest, ecco una piccola pratica che puoi fare per sintonizzarti sulla frequenza del lasciar andare e accogliere dentro di te l’arrivo dell’autunno.

Se ne hai la possibilità, vai in natura: immergersi in un bosco sarebbe l’ideale, ma anche il parco di una grande città è perfetto.

Raccogli qualche foglia già caduta a terra, scegli tutte quelle che ti colpiscono per la loro forma, il colore, la posizione… ascolta il tuo intuito e raccogli solo una foglia oppure tutte quelle che vuoi. Trova un posto in cui puoi fermarti possibilmente senza essere disturbatə. Tieni le foglie sul tuo cuore e chiudi gli occhi. Fai qualche respiro profondo e portati presente e centratə in questo momento.

Inspirando senti la freschezza dell’aria autunnale ed espirando lascia andare ogni tensione dal tuo corpo. Inspira, ed espirando lascia andare ogni pensiero.

Lascia che emerga dentro di te una sensazione, un’emozione, qualcosa che riguarda una situazione che hai vissuto, una persona con cui hai discusso, un momento in cui hai detto sì ma in realtà avresti voluto dire di no… Ascolta cosa accade dentro di te.

E quando senti che è il momento, lascia andare tutte le foglie che tieni in mano, lasciando andare anche tutto ciò che è emerso in questo momento e che ti appesantisce.

Ricorda che nella resa sta la vera forza: accogli in te le lezioni e gli insegnamenti che queste situazioni ti hanno portato a vivere, e lascia andare con gratitudine ciò che non serve più e che non vuoi portare con te nei mesi più freddi dell’anno.

 

Ti aspetto al Macrolibrarsi Fest per accogliere insieme in cerchio l’arrivo dell’autunno e lasciare che la magia accada dentro di te.

Felice tempo dell’equinozio d’autunno!

   Laura Sofia Cariolato 

Laura Sofia Cariolato

Autrice, praticante di sciamanesimo e facilitatrice di consapevolezza femminile, creatrice de Gli Antichi Misteri Femminili e co-fondatrice di Vidyanam. Da una decina d’anni conduce cerchi di donne, celebrazioni stagionali e riti di passaggio quando possibile in natura per ristabilire il collegamento con il ciclo mestruale, i cicli naturali della Terra, della Luna e del Sole avvicinando le persone alla loro parte più autentica e sacra. Creatrice del percorso ciclico annuale “Camminare la Ruota dell’Anno”, per ritrovare una profonda connessione con Madre Terra e una spiritualità radicata.

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