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Lughnasadh: vita e morte si intrecciano nel tempo del primo raccolto

Lughnasadh: tempo di Raccolto

Il viaggio nella Ruota dell’Anno che scandisce lo scorrere del tempo (come abbiamo visto nell’articolo precedente), si colora di nuovi sapori, emozioni e sensazioni. Dopo aver celebrato il solstizio d’estate, ci troviamo ora ad un nuovo importante passaggio: Lughnasadh o Lammas, il tempo del primo raccolto.
Il nome Lughnasadh significa “assemblea di Lugh”. Lugh era il dio celtico della sapienza e delle arti, associato ad Apollo o a Mercurio, e incarnava forza, sapienza e luce. Secondo alcuni studiosi, questa festa celebra le nozze di Lugh; secondo altri, il funerale della madre adottiva di Lugh, Tailtiu, che si sacrificò per dare agli abitanti dell’Irlanda la terra da coltivare.

La leggenda narra che abbatté uno a uno gli alberi per fare spazio al terreno dove coltivare il grano e morì per questa fatica. In suo onore, Lugh istituì i giochi funebri che si tengono a Lughnasadh.
Lammas, invece, deriva dall’inglese antico “loaf mass”, che significa “messa del pane”. È un nome di derivazione cristiana, riferito alla tradizione di cuocere e benedire la prima pagnotta dell’anno fatta con il grano appena raccolto.

Questa festività cade nel pieno dell’estate, quando il sole è alto nel cielo e il grano è pronto per la mietitura. Le antiche popolazioni iniziavano a raccogliere i primi alimenti da conservare per l’inverno, celebrando Madre Terra e ringraziandola per i frutti e l’abbondanza ricevuti in dono.

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[Foto: Edwin Jones]

Un tempo, il raccolto e la conservazione del grano, del frumento, dell’orzo e di altri alimenti era una questione di sopravvivenza, soprattutto nei mesi più freddi che sarebbero arrivati. La perdita o il danneggiamento del raccolto potevano portare a morte certa, quindi non sorprende che siano arrivate fino a noi tradizioni e rituali legati a questo periodo dell’anno, con grandi celebrazioni, benedizioni e ringraziamenti per l’abbondanza di Madre Terra.

Anche per noi è il tempo del primo raccolto interiore e ti invito a fermarti qualche istante e a riflettere: sei soddisfatta, soddisfatto di ciò che stai raccogliendo? Oppure ti aspettavi qualcosa di diverso, o qualcosa di più?
È il momento più caldo dell’anno, sono i cosiddetti giorni della canicola. Il nome deriva dalla stella Sirio, che si trova nella costellazione del Cane Maggiore e che, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, sorge prima del Sole dopo un periodo di tempo in cui non era visibile.

La levata eliaca di Sirio (questo è il termine per indicare quando una stella sorge prima del Sole) sanciva l’inizio del periodo più arido dell’anno, quando il calore del Sole minacciava di rendere sterili le coltivazioni e provocava siccità. In Egitto la levata eliaca di Sirio era portatrice delle piene del Nilo, che rendevano fertile il terreno grazie al limo. Nell’antichità era la levata eliaca di Sirio a segnare l’inizio della festività di Lughnasadh.

Ma quando si celebra Lughnasadh?

Uno dei modi per calcolare la data esatta di questa ricorrenza, era proprio la levata eliaca di Sirio, oppure quando il Sole si trovava a 15° nel segno del Leone. La data esatta non era fissa e nell’antichità i festeggiamenti non si limitavano a un solo giorno, ma potevano durare diverse settimane. A causa della precessione degli equinozi, del
cambiamento del calendario e dei modi di contare il tempo nel corso dei millenni, oggi convenzionalmente celebriamo Lughnasadh il 1º agosto. Al di là della data “esatta”, prova a sentire dentro di te quando percepisci questo passaggio. Osserva la natura attorno a te e i piccoli cambiamenti che ti portano a dire sì, la Ruota
dell’Anno ancora una volta sta girando.

I temi di Lughnasadh

A Lughnasadh si festeggiava con grandi adunanze, banchetti, giochi e gare che riunivano tutta la comunità. Si stipulavano accordi legali e commerciali, e anche matrimoni che potevano durare un anno e un giorno e poi essere sciolti l’anno successivo. Lughnasadh è anche un importante momento di riflessione sull’equilibrio e sul ciclo della
vita: proprio nel momento in cui il grano giunge a maturazione, nel massimo della sua forza e pienezza, si sacrifica, “muore” per mano della falce e subisce una trasformazione per rinascere poi come alimento, farina e pane per il sostentamento degli esseri umani. Il termine sacrificio, che solitamente associamo a privazione, dolore e rinuncia, in realtà nella sua accezione originaria deriva dal latino “sacrum facere”, cioè rendere sacro. Il sacrificio del grano permette l’inizio di una nuova vita sotto forma di alimento, così come per noi sacrificare una parte di noi significa rinascere ad una nuova versione di noi stesse/i.

A Lughnasadh percepiamo come vita e morte siano  indissolubilmente legate, come due facce della stessa medaglia, destinate a camminare fianco a fianco inesorabilmente senza mai incontrarsi, ma specchiandosi sempre l’una nell’altra. È un tempo di riflessione e celebrazione. Ringraziamo per il raccolto, che può essere sia “esteriore”, i frutti che raccogliamo dalla Terra, sia “interiore”.

Sei soddisfatta, soddisfatto dei frutti che hai raccolto o la prossima volta devi cambiare ciò che semini?

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[Art: Bao Pham]

Come celebrare questo nuovo spicchio della Ruota dell’Anno?

Ecco qualche idea per vivere al meglio Lughnasadh:
– organizza un banchetto con i frutti del tuo orto oppure di produttori locali e celebra con chi ti vuole bene, la tua “tribù”;
– prepara il pane e mentre lavori l’impasto ringrazia per il nutrimento che arriva dalla luce del Sole assorbita dalle spighe di grano;
– crea una bambolina di grano (su YouTube trovi diversi tutorial);
– trascorri più tempo che puoi in natura e lascia un’offerta per la Terra e le creature che la abitano (ad esempio dei semi di girasole, un fiore simbolo di questo periodo);
– rifletti su ciò che stai raccogliendo e su cosa invece è necessario lasciare andare;
– ricorda l’importanza di riposare dopo il duro lavoro.

A Lughnasadh celebriamo anche noi il primo raccolto, fermiamoci a riflettere sull’equilibrio del ciclo della vita e ringraziamo per l’abbondanza di ciò che stiamo raccogliendo. Apriamoci all’ascolto della voce di Madre Terra e torniamo a riscoprire i suoi misteri che abitano anche dentro di noi.
Felice tempo di Lughnasadh!

Laura Sofia Cariolato

Lughnasadh: vita e morte si intrecciano nel tempo del primo raccolto

Autrice, praticante di sciamanesimo e facilitatrice di consapevolezza femminile, creatrice degli Antichi Misteri Femminili e co-fondatrice di Vidyanam. Da una decina d’anni conduce cerchi di donne, celebrazioni stagionali e riti di passaggio quando possibile in natura per ristabilire il collegamento con il ciclo mestruale, i cicli naturali della Terra, della Luna e del Sole avvicinando le persone alla loro parte più autentica e sacra. Creatrice del percorso
ciclico annuale “Camminare la Ruota dell’Anno”, per ritrovare una profonda connessione con Madre Terra e una spiritualità radicata.

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