Sharon Gannon si definisce “una donna del Rinascimento del ventunesimo secolo” – come un’umanista rinascimentale questa insegnante di yoga, artista, musicista, cuoca e attivista per i diritti degli animali coltiva talenti e interessi eclettici, ma tutti profondamente uniti da una forte motivazione etica e spirituale. Fondatrice con David Life del metodo Jivamukti Yoga, Gannon ha svolto un ruolo chiave nella diffusione dello yoga negli Stati Uniti e in Occidente, grazie alla popolarità della sua scuola di New York. Come sincera sostenitrice del veganesimo etico è una instancabile ed entusiasmante promotrice di uno stile di vita yogico improntato alla non-violenza e al rifiuto dello sfruttamento degli animali e della natura.
Sharon Gannon: insegnante di yoga, cuoca, artista
Sharon Gannon è nata il 4 luglio 1951 a Washington, negli USA. Degli anni dell’infanzia, Sharon ricorda un periodo di problemi finanziari attraversato dalla sua famiglia, durante il quale lei e i fratelli hanno sperimentato direttamente la fame e, con la creatività che caratterizza i bambini, compreso “il potere che l’immaginazione ha rispetto al cibo”. Nel suo libro Ricette per la Gioia, Sharon racconta di come lei e i fratelli, in preda all’inedia, immaginassero di mangiare patate arrosto o dolci alla cannella assaporando i condimenti e le spezie che trovavano in dispensa. Esperienze come questa le insegnarono “come siano potenti i nostri pensieri rispetto al cibo” e ancora oggi la grande attenzione e consapevolezza con cui affronta tematiche di alimentazione, di cura degli altri attraverso il cibo e di sostenibilità ambientale sono tra gli aspetti che più colpiscono e più caratterizzano la sua attività di insegnante di yoga.
Negli anni ’70, in piena contro-cultura, Sharon Gannon vive e studia a Seattle, nel nord-ovest degli Stati Uniti. In questi anni la “fame” torna a essere una potente forma di ispirazione quando, nel 1971, dopo aver messo in pausa gli studi universitari per problemi di salute, apre con il fidanzato e un amico un piccolo ristorante chiamato You Are What You Eat (letteralmente, “sei ciò che mangi”) – non si tratta ancora di un ristorante completamente vegetariano, ma Sharon porta già una forte influenza in questo senso. È la sua prima esperienza con il settore della ristorazione che, insieme allo yoga e alla musica, diverrà una parte importantissima della sua storia personale e professionale. Prima ancora che con lo yoga, è con la cucina che Sharon sperimenta il valore di nutrire e portare gioia agli altri.
“Mangiare è il modo più essenziale con cui noi esseri umani ci relazioniamo alla Terra, alla natura. Mangiare è anche il modo più essenziale che abbiamo di relazionarci l’un l’altro”
Il nutrimento in fondo è il primo, basilare rapporto istintivo tra genitore e figlio e anche dopo, per tutta la nostra vita, i pasti condivisi con la famiglia e con gli amici svolgono un ruolo fondamentale nei rapporti sociali. La relazione con la Terra, la natura e tutti gli esseri viventi è il cardine del metodo di yoga Jivamukti, che Sharon svilupperà negli anni ’80 insieme a David Life. L’avventura di You Are What You Eat si conclude dopo un anno, ma l’esperienza maturata tornerà potentemente.
Letture: Ricette per la Gioia, di Sharon Gannon, EIFIS Editore
Oltre 200 ricette vegan dal popolare menù della caffetteria newyorkese di Sharon Gannon, perfette per chi ha già compiuto una scelta di vita vegetariana o vegana, ma anche per gli onnivori curiosi di sperimentare nuove e deliziose ricette. Ricette per la Gioia è molto più di un semplice ricettario: Sharon Gannon introduce una riflessione importante sul rapporto tra yoga, alimentazione, non-violenza e sostenibilità.
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Negli anni successivi Sharon si concentra sulla sua carriera artistica. È figlia di una cantante d’opera, ha compiuto studi artistici e si è laureata con un “Bachelor of Arts” in Danza, fa parte del collettivo di musicisti Audio Letter e lavora come regista e coreografa a Seattle con una sua compagina di danza, Moon-Food. Incontra lo yoga nel 1976 e fin dal 1979 inizia un pionieristico connubio di asana (le posizioni dello yoga), danza moderna e balletto nelle sue coreografie.
All’inizio degli anni ’80, la sua attività come musicista porta Sharon Gannon da Seattle a New York. In questi stessi anni Sharon diventa vegetariana, dopo aver visto il controverso documentario inglese The Animals Film, che denuncia il crudele sfruttamento degli animali nell’allevamento industriale, nell’intrattenimento, nella ricerca scientifica e militare. Da quel momento, la scelta di vita vegan e l’attivismo per i diritti degli animali diventa una componente fondamentale in tutto il lavoro di Sharon Gannon, come artista e come insegnante di yoga.
Da Seattle a New York: yoga e attivismo
A New York Sharon incontra David Life, con cui nel 1984 inizia a insegnare yoga, creando il metodo Jivamukti.
Quando si incontrano, nel 1983, Sharon lavora come cuoca e cameriera al Life Café di David, un locale che ancora non è vegetariano al 100%, ma a cui Sharon porta una nuova consapevolezza in questo senso, facendolo diventare il primo café di New York a servire cappuccini fatti con il latte di soia e a inserire piatti completamente vegan nel proprio menù.
Nel 1986 Sharon viaggia in India, dove insieme a David incontra il suo primo guru, il maestro Shri Swami Nirmalananda, che le insegnerà il mantra che è al centro del Jivamukti Yoga, lokah samastah sukhino bhavantu, che Sharon traduce con queste parole:
“possano tutti gli esseri viventi, in ogni luogo, essere felici e liberi, e possano i pensieri, le parole e le azioni della mia vita contribuire a questa felicità e a questa libertà per tutti”.
In seguito, Sharon si forma nello yoga con la guida di altri maestri, tra cui Pattabhi Jois e Shri Brahmananda, i cui insegnamenti hanno una profonda influenza nel metodo Jivamukti.
Ormai Sharon e David sono insegnanti di yoga da tre anni e l’insegnamento sta diventando una parte sempre più importante della loro vita. Ben presto David si rende conto che gestire un ristorante che serve piatti a base di carne non è coerente con i precetti di Ahimsa su cui si fonda la pratica e l’insegnamento dello yoga. Nel 1987 Sharon e David lasciano il Life Café e diventano insegnanti di yoga a tempo pieno. È una scommessa che vinceranno: “David e io avevamo fede nel fatto che insegnando yoga coerentemente con i precetti dell’etica, che includono Ahimsa (una pratica che cerca di minimizzare i danni che una persona provoca), l’universo ci avrebbe guidati e si sarebbe preso cura dei nostri bisogni. La fortuna sorride agli audaci, dicono, e così sempre più persone cominciarono a bussare alla nostra porta, cercando lezioni di yoga”, scrive Sharon.
Il successo della scuola di yoga di Sharon Gannon e David Life aumenta negli anni e le scuole a New York diventano tre. In questi anni il Jivamukti Yoga contribuisce enormemente alla diffusione dello yoga negli Stati Uniti e in occidente – non ultimo grazie alla notorietà di alcuni degli allievi di Shannon, che annoverano celebrità degli anni ’80 e ’90 del mondo della musica, del cinema, della moda (Sharon Gannon è stata l’insegnante di yoga di Sting e Madonna) – ma anche figure di spicco dell’attivismo statunitense e autori di testi spirituali.
Importanti riviste di settore come Yoga Journal, ma anche la stampa generalista come Time Magazine e Vanity Fair, iniziano a parlare di Sharon, David e del loro metodo Jivamukti come “innovatori dello yoga” e “una delle più importanti forme di Hatha Yoga nel mondo di oggi”. È stato spesso scritto che Sharon Gannon “ha reso cool lo yoga”, innovandolo per il mondo di oggi e avvicinandolo allo star-system; tuttavia tutto ciò è sempre avvenuto restando profondamente fedele alla tradizione e a una profonda visione spirituale: Sharon Gannon si riferisce di frequente alla sua pratica e al suo insegnamento dello yoga come “attivismo spirituale”.
Il metodo Jivamukti Yoga
La parola Jivamukti è un adattamento di un termine sanscrito, jivanmuktih, che contiene in sé i concetti di “anima vivente” e “liberazione dal ciclo di morte e rinascita”; il nome di questa scuola di yoga contemporaneo significa quindi “liberazione mentre si è in vita”.
Sharon Gannon e David Life, i suoi creatori e promotori, definiscono lo yoga Jivamukti un percorso di illuminazione attraverso la compassione per tutti gli esseri viventi, fermamente radicato nel significato originale della parola sanscrita “asana”, che può essere letta come “connessione alla Terra”. E la Terra, scrive Gannon, “implica tutte le forme di vita. Patanjali negli Yoga Sutra afferma che la pratica delle asana dovrebbe essere sthira e sukham” (stabile e comoda, ndr), “il Jivamukti Yoga sostiene che le nostre relazioni con gli altri (asana) dovrebbero essere di beneficio reciproco e provenire da una condizione stabile (sthira) di gioia e felicità (sukham)”.
L’attivismo spirituale dello yoga Jivamukti si fonda su un’idea che ha in sé qualcosa di radicale e si oppone alla cultura in cui viviamo, che vede la Terra, gli animali e gli altri esseri umani come “beni” da sfruttare per i nostri interessi egoistici. La pratica delle asana nello yoga Jivamukti non è semplice esercizio fisico (anche se naturalmente è ottima per mantenere in forma, forti e flessibili i nostri muscoli e le articolazioni!), ma anche il mezzo per migliorare il nostro rapporto con tutti gli altri – persone, animali, natura – e giungere così all’illuminazione, ovvero la liberazione dal senso di isolamento e di separazione, la consapevolezza dell’essere uno con il tutto e, in questo, il raggiungimento di una felicità senza fine.
Questa filosofia di base si esprime nei cinque princìpi che sono alla base della formazione, della pratica e dello stile di vita di ogni insegnante di Jivamukti Yoga, che a sua volta ne rende partecipi gli allievi di ogni livello:
- Ahimsa: la regola di vita dello yogi che invita alla non-violenza e alla compassione per tutte le creature viventi, inclusi gli animali e l’ambiente. Nell’insegnamento e nella divulgazione dello yoga di Sharon Gannon l’attivismo per i diritti degli animali e una scelta di vita vegana rivestono un’importanza particolare, proprio per coerenza con il principio dell’Ahimsa.
- Bhakti: è il lato devozionale dello yoga, a partire dalla consapevolezza che l’autorealizzazione è il fine ultimo della pratica. La pratica devozionale può avere forme diverse, riguardare direttamente il rapporto con la divinità, esprimersi nella preghiera, oppure nell’intenzione di trascendenza con cui ci si appresta alla pratica.
- Dhyana: è la meditazione, la connessione alla realtà immutabile dentro di sé.
- Nada: lo “yoga dell’ascolto”, profondo e consapevole, di musica, parole e silenzio.
- Shastra: lo studio degli insegnamenti yogici dell’antichità e dei testi classici.
L’integrazione dei 5 principi dello yoga Jivamukti fa sì che la pratica “fisica” delle asana non sia mai separata dalla meditazione, dalla recitazione dei mantra e dalla ricerca spirituale, rendendola una pratica completa, “unificata” come vuole la radice stessa della parola “yoga” (“unione”). Molto più che una semplice rielaborazione moderna che ha reso “alla moda” lo yoga per i nostri tempi, la scuola di Sharon Gannon offre un approccio profondamente etico e spirituale allo yoga e alla ricerca di illuminazione tramite la compassione.
Letture: Jivamukti Yoga, di Sharon Gannon e David Life, Edizioni Mediterranee
Il primo libro scritto da Sharon Gannon insieme a David Life per presentare il loro stile di yoga. Jivamukti Yoga è un tentativo di reintegrare gli aspetti fisici, psicologici e spirituali dello yoga ad uso dei praticanti occidentali. Lo yoga è trasmesso agli allievi come pratica spirituale, e viene sempre ricordato loro che hanno intrapreso un viaggio mistico verso l’illuminazione.
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Portare gioia al prossimo: con lo yoga e a tavola
Nel 2006 Sharon e David aprono la Jivamukti Yoga School a Broadway (New York) e con essa il JivamukTea Café, segnando il ritorno di entrambi al loro antico amore per la cucina e per l’offrire nutrimento e gioia al prossimo con il cibo – ovviamente naturale e vegan. Sharon scrive che la missione della sua scuola di yoga e del locale in cui prepara tè biologici e cucina vegan è in fondo la stessa: “vivere liberi in armonia musicale e gioiosa con la Terra. La Terra non ci appartiene, noi apparteniamo alla Terra. Celebriamo la nostra connessione alla Terra e alla vita non schiavizzando gli animali né sfruttando la Terra e così otterremo la libertà e la felicità per noi stessi. Perché sicuramente il miglior modo per risollevare le nostre viste sta nel fare tutto ciò che possiamo per risollevare le viste altrui.”
Rifiutare la crudeltà verso gli animali e verso la natura, ridurre l’impatto sull’ambiente dei nostri consumi a cominciare dalle nostre abitudini alimentari sono intenzioni fondamentali nella pratica e nell’insegnamento di Sharon Gannon. “Veganesimo e yoga sono partner naturali”, scrive Gannon: innanzitutto per coerenza con il messaggio di gentilezza, pace e compassione dello yoga, ma anche per colmare la distanza che la vita moderna frappone tra l’uomo e la natura, da cui è sempre più dissociato. Ritrovare vicinanza con la Terra e la natura riporta il corpo alla sua “naturale intelligenza” e lo possiamo ben vedere nel nostro rapporto con il cibo: scegliere gli alimenti con consapevolezza, cucinare con l’intenzione di portare gioia e con la concentrazione di una meditazione, rendere grazie per il cibo che consumiamo e assaporarlo con lentezza e “centratura” – insomma, vivere l’alimentazione come una pratica yogica! – può restituire al nostro corpo un buonsenso e una sensibilità andati perduti, oscurati dai condizionamenti e dai falsi bisogni creati dalla cultura del consumo.
Oggi Sharon Gannon vive nel nord est degli Stati Uniti al Wild Woodstock Forest Sanctuary, una riserva forestale in cui trovano rifugio numerose specie di animali selvatici, che lei stessa e David Life hanno fondato nel 2003 e in cui ospitano seminari e ritiri di yoga. Ha scritto numerosi libri, molti dei quali sono stati pubblicati in italiano, e mensilmente pubblica dei brevi saggi su tematiche yogiche sul suo sito jivamuktiyoga.com, che vi invitiamo a leggere e seguire: potreste essere contagiati anche voi dal gioioso attivismo di Shannon!
“Non attendere un mondo migliore. Inizia ora a creare un mondo di armonia e pace. Sta a te farlo, e così e sempre stato. Potresti perfino scoprire che la soluzione è sulla punta della tua forchetta.”
Letture: Vivere lo Yoga, di Sharon Gannon, EIFIS Editore
Vivere lo Yoga è uno dei libri di Sharon Gannon che amiamo di più! È un testo importante per chi voglia vivere appieno uno stile di vita yogico, nelle sue pagine Gannon spiega come applicare l’etica dello yoga all’interno del nostro stile di vita moderno. Utilizzando i suoi studi della tradizione Vedica, Sharon Gannon mostra come le pratiche yoga siano storicamente e strutturalmente legate ad uno stile di vita etico e vegetariano.
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